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martedì 24 aprile 2018

Recensione #236 - Schegge di Sebastian Fitzek

Buona sera e buon martedì. Orario insolito per pubblicare una recensione ma visto che domani è festa ed io sarò ad una comunione ho pensato di lasciarvi questa sera il mio pensiero sul libro Schegge di Sebastian Fitzke edito da Elliot - 360 pagine -, che mi è stato consigliato da Nadia, braccio destro del blog Desperate Bookswife nonchè una delle mi più assidue e care follower che ormai è diventata un'amica.
Sinossi: Quando Marc Lucas, avvocato che ha dedicato la sua vita ad aiutare gli altri, viene a conoscenza di un esperimento psichiatrico che potrebbe cancellare dalla sua memoria i terribili ricordi che l'accompagnano e lo tormentano dal giorno in cui sua moglie incinta ha perso la vita in un incidente automobilistico del quale lui si sente responsabile, non ha dubbi: la sola speranza di liberarsi di questo peso insopportabile vale il rischio infatti di sottoporsi all'esperimento. Ma, invece che concedergli sollievo e alleviare le sue pene, con l'inizio dei primi test l'orrore comincia a prendere possesso di ogni attimo della sua vita: di ritorno dalla clinica psichiatrica, la chiave di casa non apre più l'appartamento, il nome sul campanello non è più il suo e, quando la porta viene aperta dall'interno, l'incubo ha inizio? Intenso e mozzafiato, sorprendente e inaspettato, Schegge è il romanzo più recente di Sebastian Fitzek e quello che ne ha decretato la definitiva affermazione come il più originale giallista tedesco di questi ultimi anni.

C'è un sogno che faccio in modo ricorrente: vado a trovare i miei nella casa che è stata la mia casa, quella in cui ho abitato fino al matrimonio, quella in cui ancora abitano i miei genitori e in cui vado a pranzo due volte alla settimana. Arrivo sotto casa, leggo i nomi sul citofono e non trovo il loro, trovo solo cognomi sconosciuti che non conosco. Ogni volta mi sveglio di soprassalto e ci metto moltissimo a farmi passare il senso di smarrimento che mi assale.

Ecco, il protagonista di questo libro si trova a vivere sulla sua pelle il mio peggiore incubo. Marc torna a casa e la sua chiave non apre più, torna nel suo ufficio ed il suo posto di lavoro è occupato da una persona che non conosce. Crede di essere impazzito ed ogni dettaglio non fa che accrescere i suoi dubbi.
Con un ritmo serrato che porta il lettore a sentirsi ad un passo dalla follia, Fitzke è riescito a tessere una storia coinvolgente, originale, che non annoia.
Alla base di tutto ci sarebbe un esperimento scientifico che permette a chi vi si sottopone di dimenticare i propri ricordi più dolorosi. Marc ricorda di avere avuto un incontro con i responsabili di questi esperimenti ma non ricorda di aver mai dato il suo consenso al trattamento. E comunque, come è possibile che lui si ricordi tutto, ma proprio tutto della sua vita mentre il resto del mondo sembri non averlo mai conosciuto prima? Cosa è successo veramente? Cosa è andato storto? Quanto di quello che gli capita è frutto della sua follia?
Un tema avvincente, che permette una riflessione profonda sulla labilità dell'essere umano, su quanto si sia disposti a fare per dimenticare i propri traumi, su quanto sia semplice portare un rispettabile e istruito uomo qualunque a credere di essere in preda alla follia più nera andando a toccarlo nei suoi punti deboli.
Una corsa contro il tempo in cui più storie si intrecciano, in cui gli scheletri del passato vengono a galla, in cui niente e come sembra e tutte le certezze crollano pagina dopo pagina, riga dopo riga. 
L'autore analizza uno dopo l'altro i rapporti umani, i rapporti familiari, le paure più profonde, i disturbi mentali - veri o pilotati - le ricerche scientifiche più assurde e ci lascia il tutto come spunto di riflessione.
È difficile parlare di questo libro senza fare spoiler quindi non mi dilungo di più, ma vi assicuro che se cercate colpi di scena e letture che sappiano tenervi con il fiato sospeso questa fa al caso vostro.
Lo avete letto? Conoscete l'autore? Fatemi sapere cosa ne pensate.

VOTO:




6 commenti:

  1. Autore che piace molto a papà, ma di cui ho letto soltanto La terapia: non originalissimo, ma davvero accattivante.
    Segno anche questo. ;)

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    1. Per me era la prima volta e devo dire che sono rimasta piacevolmente stupita! :)

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  2. Ho letto un paio di libri di fitzek e devo dire che con entrambi mi aveva coinvolta, sicuramente leggerò altro di suo :)

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  3. Ciao Dany! Sono contenta che stavolta il consiglio sia stato più azzeccato, mi sono riscattata! Un abbraccio e a presto!

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