venerdì 5 gennaio 2018

Recensione #220 - Fiori sopra l'inferno di Ilaria Tuti

Buongiorno carissimi, eccomi con la prima recensione del 2018. Avrei recensioni arretrate da postare ma ci tenevo a pubblicare questa, di un libro arrivato nelle librerie ieri, 4 gennaio 2018, che ho potuto leggere in anteprima grazie alla casa editrice Longanesi. Sto parlado di Fiori sopra l'inferno, thriller d'esordio di Ilaria Tuti, 350 pagine.

Descrizione: «Tra i boschi e le pareti rocciose a strapiombo, giù nell'orrido che conduce al torrente, tra le pozze d'acqua smeraldo che profuma di ghiaccio, qualcosa si nasconde. Me lo dicono le tracce di sangue, me lo dice l'esperienza: è successo, ma potrebbe risuccedere. Questo è solo l'inizio. Qualcosa di sconvolgente è accaduto, tra queste montagne. Qualcosa che richiede tutta la mia abilità investigativa. Sono un commissario di polizia specializzato in profiling, e ogni giorno cammino sopra l'inferno. Non è la pistola, non è la divisa: è la mia mente la vera arma. Ma proprio lei mi sta tradendo. Non il corpo acciaccato dall'età che avanza, non il mio cuore tormentato. La mia lucidità è a rischio, e questo significa che lo è anche l'indagine. Mi chiamo Teresa Battaglia, ho un segreto che non oso confessare nemmeno a me stessa, e per la prima volta nella vita ho paura».

Cosa c'è di più difficile che scrivere un thriller? Forse scrivere un libro comico. Un thriller ha bisogno di una storia che regga, di un'atmosfera che colpisca, di un ritmo che tenga sempre alta l'attenzione del lettore e poi di un colpo di scena da lasciare a bocca aperta. Voglio proprio cominciare col dire che questo libro ha ognuna di queste cose.
Leggendo è facile dimenticare di essere al cospetto di un'esordiente anzi, sembra proprio di trovarsi davanti ad un'autrice navigata, che scrive con semplicità uno dei generi più difficili della letteratura.
L'autrice, come dice lei stessa alla fine del libro, si muove su terreni a lei conosciuti e questo si nota. L'ambientazione in cui la storia viene collocata è descritta in modo particolareggiato - Tavernì è un luogo che esiste in Friuli con un altro nome - e probabilmente proprio grazie alla conoscenza dell'autrice ne emergono non solo le caratteristiche fisiche ma soprattutto l'atmosfera. L'atmosfera cupa e inquetante dei boschi, ovattata dalla neve che li avvolge permette al lettore di immergersi immediatamente nella lettura avendo la sensazione di vivere quei luoghi.
In questa ambientazione curata si muove lei, Teresa Battaglia, il commissario di polizia che sarà protagonista delle ricerche del serial killer che inquieta la zona. Avete presente le giovani, bellissime e atletiche detective dei thriller? Bè, dimenticatevele. Teresa è anziana, sovrappeso, diabetica e sta anche iniziando a perdere la memoria. So cosa state pensando: "Uhhh una bella e dolce vecchina alla miss Murple". Ecco no, Teresa non è proprio così. Teresa è tutto il contrario. Ama mettere in difficoltà i suoi sottoposti, soprattutto quelli appena arrivati come Marini, è una donna dura, che non ama essere aiutata e che vive in solitudine. Questo è il lato che lei vuole far conoscere al mondo. Poi c'è il suo tratto intimo, quello in cui ripensa alla violenza subita, ad un figlio perduto, ad una memoria che, neanche troppo lentamente, la sta abbandonando. Non è facile per lei fare i conti con l'età che avanza, un corpo che non la segue più nei movimenti e la necessità di farsi rispettare sul suo lavoro in quanto donna e in quanto avanti con gli anni. Un personaggio che non può colpire, che riesce a tratti a farsi odiare ma che poi mostra al lettore il suo lato debole facendogli cambiare idea.
Con un ritmo serrato l'autrice ci porta al ritrovamento dei delitti, alla ricerca di un assassino, alla scoperta di una fitta rete di omertà che un paesino di montagna come Tavernì si porta dietro.
Un libro che per quanto mi riguarda rappresenta un buonissimo esordio e che credo non deluderà chi è amante del genere ma anche chi vuole provare ad approcciarsene in questo inizio anno di nuovi propositi. 
Quindi correte nelle librerie e immergetevi nelle atmosfere tutte italiane di questa storia!

VOTO: 

6 commenti:

  1. Ecco, finalmente un thriller con una protagonista un po' diversa che potrei apprezzare! Poi l'ambientazione mi ispira un sacco: non sono mai stata in Friuli per problemi di logistica ma è uno di quei luoghi che mi chiamano! Potrei cominciare a rispondere leggendo questo libro :-)

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  2. Anche a Stefania è piaciuto! Credo proprio che lo leggerò e poi mi emoziona che parli del mio Friuli.
    Lea
    Buon Anno!

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    1. Anche io sono mezza friulana e questa ambientazione mi incuriosiva non poco! Leggilo, credo proprio che ti piacerà! :)

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  3. lo sto leggendo, ma no mi piace molto. trovo poco empatica la scrittura, non la sento mia. Essendo un thriller mi incuriosisce. poi qualche pagina tra un capitolo e l'altro... continua ad interrompere il ritmo...
    Mi sa che sono l'unica a cui non piace.... vediamo nel proseguo...

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    1. Ciao Alessandra, scusa il ritardo ma il tuo commento, insieme a tanti altri e senza una ragione, era finito in spam...
      A me questo era piaciuto molto, diverso invece e stato l'impatto con il seguito che non mi ha convinto dal punto di vista della storia.

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