venerdì 17 novembre 2017

Letture con Marina #25

Ciao a tutti, come state? Finalmente è venerdì! Mi attende un weekend particolare... no, non il Bookcity, quest'anno salto. Questa sera partirò per un fine settimana in camper! Rinuncio ai libri e faccio felice mio figlio!!! Mica male no?
Prima di tutto però, comincio la giornata lasciandovi con Marina e con la sua rubrica Letture con Marina.

  

Buongiorno!
Quest’oggi vorrei proporvi un bel libro giallo, un mistery che si occupa di viaggi, moti intelligenti, battute sagaci, luoghi comuni e caratteristiche peculiari del popolo inglese ed italiano. Un leggerissimo ed interessante divertissement che si legge come se fossimo anche noi nel Golfo ligure sotto l’ombrellone: ma non fatevi sentire dire questo da Penelope Poirot!
Titolo: Penelope Poirot e il male inglese
Autore: Becky Sharp
Casa editrice: Marcos Y Marcos
Pagine: 300
Genere: Giallo
Anno di pubblicazione: 2017

Sinossi: Penelope Poirot è ormai famosa. La sua autobiografia, "Una nipote", è in vetta alle classifiche. Le riviste più glamour si contendono i suoi reportage di costume, e Penelope ha deciso di dedicarne uno al male inglese, a quella forma atavica di malinconia che si curava viaggiando, preferibilmente in Italia, e in particolare in Liguria, nei languidi golfi della Riviera di Levante. Accompagnata da Velma Hamilton, paziente segretaria nonché vittima privilegiata dei suoi sfoghi, Penelope si appresta dunque a ripercorrere il Grand Tour. La prima tappa, a Portofino, le riserva una sorpresa: ha riaperto i battenti villa Travers, meta delle più belle estati della sua adolescenza. Da dieci anni la famiglia Travers disertava la villa, dopo la scomparsa del rampollo Samuel, uscito in mare in una notte incresciosa per non fare più ritorno. E adesso invece, tovaglie stese, finestre spalancate sul mare, eccoli di nuovo lì, sulla terrazza dalla vista spettacolare, intorno alla piscina rinnovata, lungo i sentieri del parco inselvatichito: vedova, figli, amici, cognato, patriarca. Penelope e Velma possono sistemarsi nella camera verde, con il suo netto sentore di polvere e di muffa. Ben più mefitici, tuttavia, sono i residui umani, attecchiti ovunque: fumi di vecchi rancori, ceneri di passioni spente, solchi d'invidia tagliente. In un terreno così fertile, il delitto germoglia, e sboccia nell'alba come un fiore splendido e velenoso.

RECENSIONE:
In un clima di sottile ed esilarante ironia, incontriamo nuovamente Penelope Poirot, nullafacente eclettica, nuova opinionista, sovrappeso e con una folta calotta rossa che si re-inventa di volta in volta critica culinaria, scrittrice, finanche investigatrice. Del resto, per la pronipote di Poirot, “il sangue non è acqua”… Accompagnata dalla fida Velma Hamilton, sua segretaria personale e che in questo secondo romanzo a me piace ancor di più per come è stata tratteggiata, contraltare classico di un carattere impetuoso – autodefinitasi con compiacimento “tappezzeria” - che preferisce l’osservare all’agire. Un superbo Watson, insomma!
Le caratteristiche ci sono tutte per creare un giallo di classe. E l’autrice, Sharp delle Vanità o Arzola sfuggente, non si fa certo prendere la mano. Crea un giallo, un mistery molto intelligente, giocato sui toni divertiti di un personaggio che ruba la scena ed altrettanto svia il lettore. Tra luoghi comuni, rimembranze, strizzatine d’occhio a pettegolezzi e a mode d’altri tempi, aspetti peculiari tipici di ogni popolo – che dire!, ci incanta con un tocco di intelligenza che non guasta, soprattutto perché accompagnata da lampi di humor… inglese! L’ambientazione è ancora una volta tutta italiana, anche se l’aria che si respira è tipicamente britannica, nonostante molti degli attori protagonisti siano italiani. Ambientazione d’hoc, come si conviene ad un buon mistery, che sceglie con cura i suoi scenari. Qui siamo nel Golfo del Tigullio, meta di molti vips - e più precisamente a Portofino, dove le gite eleganti non mancano, tanto per non tradire i vecchi romanzi fine du siecle del più famoso ed intelligente Hercule Poirot. Ma si sa, le donne sono più intuitive: e Penelope non fa mistero di questa sua dote sopraffina.
E quindi, una volta diventata vieppiù e fortunosamente famosa con il suo libro, dopo aver momentaneamente smesso i panni dell’esperta critica culinaria e prima di iniziare la sua “Recherche” sul male inglese (argomento peraltro molto interessante per tuti gli anglofili), perché non trascorrere qualche giorno in ozio su una splendida spiaggia ligure? E perché non farsi invitare dal patriarca Isaac Travers, che dopo 10 anni decide alfine di riaprire la Villa? Villa e famiglia con cui Penelope aveva condiviso non poche estati durante l’adolescenza.
Da qui in poi, l’autrice ci introduce in Villa e ci fa conoscere tutti i protagonisti di questa vicenda, Villa compresa, in attesa che avvenga il classico omicidio e che l’esperto di turno – Penelope?, Vilma?, la giovane poliziotta? – risolva felicemente il caso. In mezzo a tradimenti, passioni sopite e clandestine, venerazione di chi non c’è più e odio per chi si è insinuato nella pieghe di questa famiglia bene. Tutti sono sospettati, come nel più classico dei gialli. Insomma, gli ingredienti ci sono tutti e anche in questa seconda prova l’autrice non fallisce: anzi, a mio parere bilancia il tiro e scrive un romanzo ancora più bello, divertente ed intrigante rispetto al primo. Predisponendo gli incauti lettori amanti del giallo e del mistery ad attendere con ansia il terzo capitolo di questa che, il lettore si augura, diverrà una serie.
Non dimentichiamo inoltre il ruolo fondamentale di un’altra protagonista dei romanzi di Becky Sharp: la Casa o Villa che sia, protagonista al pari di Penelope e Velma. E le particolari copertine che Marcos y Marcos dedica a questi monumenti silenziosi (ma non troppo) e testimoni del genere umano che si avvicenda all’interno delle proprie mura.
Una lapidaria quanto simpatica prefazione avvisa subito i lettori che all’interno del romanzo c’è una rivelazione inerente uno dei personaggi de I Fratelli Karamazov di Dostoevskij – ed invero all’interno Vi si ritrovano altri romanzieri russi: una passione della Arzola, devo supporre. Ma cito questa prefazione non tanto per questo inciso, quanto per la definizione che l’autrice dà del termine inglese “spoiler”, oramai in uso massiccio anche qui in Italia e che come sottolinea la Arzola/Sharp, è di una vaghezza aggressiva. Stupenda definizione! E quanto poetico è il sinonimo usato in sua vece: rivelazione…
Ecco allora una stringata definizione per i romanzi della Sharp/Arzola: sono una rivelazione, per come sia possibile costruire un giallo che pur partendo da premesse note e classiche, risulta fresco, piacevole e con risvolti davvero ancorati alla tradizione letteraria.
Che rivelazione!
A presto,
                             

7 commenti:

  1. Ma che carinoooooo! Che poi la MArcos Y MArcos pubblica davvero cose interessanti! Mi sa che ci farò un pensierino

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  2. Ciao Baba, assolutissimamente sul pensierino.
    Le storie sono vicende a se stanti, quindi puoi leggere anche solo l'ultimo. Ma ti perderesti tutto l'incredibile di questo personaggio che la Arzola si è inventata. In primis la pronipote del più famoso Hercule, ma anche la fida Velma non scherza.
    Troppo bello per lasciarselo sfuggire!
    Ciao e Buon fine settimana, Marina

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  3. Ero certa che l’avresti apprezzato! Io adoro la strampalata coppia uscita dalla brillante penna di Becky Sharp! E adoro ambientazioni e stile.
    Bacioni

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    1. Ciao Stefania,
      Impossibile non innamorarsene!
      Ancora complimenti per la serata a Teatro con il Prof. Galiano!
      Buon fine settimana, Marina

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  4. Devo ancora leggere il primo, accidenti a me! È in lista, insieme ad altri ennemila titoli... che depressiun! :-)

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    1. Ciao Nadia,
      Fagli scalare la classifica della tua lista. Entrambi,ma soprattutto questo secondo ti farà trascorrere momenti di pura gioia.
      Buon fine settimana, Marina

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  5. Devo ancora leggerli Mari, ma lo farò presto. Sogno una bella giornata di ferie, con cioccolata con panna e libro. E basta.
    bacio da Lea

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