mercoledì 6 settembre 2017

Recensione #206 - I delitti di Mangle Street di M.R.C. Kasasian

Buongiorno lettori, eccomi alla mia prima recensione post-vacanze. Quest'anno è particolarmente dura rimettersi in carreggiata, sarà perchè ho fatto qualche giorno di ferie in più rispetto al solito, sarà perchè ho visto veramente posti meravigliosi, sarà che mi ero disintossicata dal caos della città... insomma un disastro ma piano piano tornerò in forma. Per il momento vi parlo di uno dei libri che avevo portato con me e che ho letto in riva al mare. Si tratta de I delitti di Mangle Street, di M.R.C. Kasasian, edito da Newton Compton, 348 pagine.

Sinossi: Londra, 1882. Il celebre detective Sidney Grice è stato nominato tutore legale di una ragazza di vent'anni rimasta orfana, March Middleton. Eccentrico, esigente e insopportabilmente pignolo, Grice attende l'arrivo a Londra della sua protetta, sapendo che probabilmente dovrà attingere al suo enciclopedico bagaglio culturale per insegnarle a parlare e ad acconciarsi in maniera adeguata. Ma quando incontra March, il detective scopre che non è affatto una ragazza ingenua e sprovveduta. Tra una tazza di tè e un piatto rigorosamente vegetariano, March lo aiuterà a risolvere un difficile caso che nel frattempo ha sconvolto la città: l'efferato omicidio di una donna, Sarah Ashby, di cui è stato incolpato il marito. Un'oscura vicenda che porterà l'insolita coppia di detective dal raffinato quartiere di Bloomsbury agli squallidi sobborghi londinesi dell'East End, dove li attende soltanto il primo di una serie di affascinanti misteri...

Ho portato questo libro in vacanza sicura che tra una lettura più impegnativa - soprattutto emotivamente - e l'altra, prima o poi avrei avuto la necessità di staccare e di leggere qualcosa di leggero. Quel momento è arrivato quasi alla fine del viaggio e quindi mi sono subito buttata su questo.
La premessa era d'obbligo per dirvi che non mi aspettavo il giallo del secolo, nè che questo autore fosse la nuova promessa della letteratura del genere.
Di certo ha svolto benissimo il ruolo che gli avevo destinato: fammi svagare un paio di giorni con qualcosa di poco impegnativo e scorrevole; perchè questo libro si legge in un soffio, grazie anche all'enorme quantità di dialoghi che sono stati inseriti nel testo. Ecco, i dialoghi... C'è chi in una lettura non può stare senza - Baba Desperate Bookswife ad esempio andrebbe a nozze con questo libro! - e poi c'è chi, come me, ama e le descrizioni discorsive, che più discorsive non si può e dei dialoghi non dico che possa fare a meno ma che magari non nota particolarmente la loro mancanza; in questo libro ne ho però notato troppo la presenza che, per carità, in un giallo ci stanno anche, perchè nell'indagine sono essenziali per permettere a chi indaga di porre domande ed avere delle risposte, ma avrei apprezzato che fosse dato spazio anche al resto.
Mi spiego meglio. La storia è molto semplice: ci sono dei delitti irrisolti cui un detective - il famoso Sidney Grice - cerca di trovare una soluzione. La narrazione è lasciata a March, la sua "pupilla", quella ragazza cui il detective fa da tutore dopo la morte dei genitori.
Se di Grice abbiamo una sommaria descrizione fisica grazie alla ragazza che narra al lettore l'incontro avuto per la prima volta con l'uomo e grazie alle indagini che, con il passare del tempo si trova ad affrontare con lui, della ragazza non sappiamo praticamente nulla se non qualche tratto caratteriale che emerge durante la storia. Non sono mai riuscita ad immaginare fisicamente chi mi stesse parlando e questo, per quanto mi riguarda, è un grande neo durante una lettura.
Il giallo c'è, costruito secondo i canoni del genere, ed ha tutti gli elementi necessari per permettere al lettore di provare a scoprire il colpevole del caso principale che attanaglia il detective; forse ne ha un tantino troppi visto che non mi è stato difficile già a metà lettura trarre le conclusioni cui poi l'autore arriverà a lettura terminata.
Carina l'ambientazione nella Londra di fine Ottocento anche se con una March forse un po' troppo "ribelle" rispetto ai canoni della vita di quel periodo; non so quanto il suo atteggiamento ed il suo modo di fare possa essere conforme al periodo storico, ma comunque ci sta bene come personaggio quindi perdono l'autore per questo tocco un po' stonato, ma forse voluto.
Sicuramente leggerò i seguiti della serie, visto che io posseggo il volume che racchiude tre libri in uno. Nell'insieme questa è stata una lettura piacevole che, come dicevo, ha svolto perfettamente il ruolo che le avevo destinato! Ecco, magari non lo metto tra i libri da correre a comprare appena ne esce un volume nuovo ma lo ritengo una lettura perfetta per staccare dai momenti difficili e impegnativi.
Lo avete letto? Conoscete l'autore? Se vi va, ditemi cosa ne pensate!

VOTO: 

4 commenti:

  1. Ciao Dany! Come ti avevo forse già detto a me questo libro ispirava e credo che lo leggerò anch'io prima o poi! Io amo i dialoghi se sono ben scritti, ma patisco anch'io la mancanza di descrizioni fisiche dei personaggi... va beh, non sarà il giallo del secolo ma sembra comunque carino!

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    1. Sì sì, è carino, basta aspettarsi il giusto! Se già ti ispirava ti consiglio comunque di leggerlo.

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  2. eh già mi trovo molto nella tua recensione però forse io sono un po' come Baba e i dialoghi mi piacciono molto,
    ho sul kindle i due successivi e prima o poi li leggerò!

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    1. Normalmente non mi toccano, in questo caso mi sembra che prevarichino troppo sul resto ma, ovviamente, è solo il mio pensiero! ;)

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