mercoledì 23 dicembre 2015

Recensione #100 - 9 giorni di Gilly Macmillan

Buongiorno carissimi, come state? Ultimo giorno di lavoro prima delle tanto sognate vacanze natalizie. Voglio riposarmi, leggere, passare del tempo con la mia famiglia! Tutte cose normalissime che però nella quotidianità vengono sempre un po' assorbite dai mille impegni lavorativi quotidiani. Non so quanto sarò presente nelle porssime settimane, visto che farò il ponte fino alla befana ma sicuramente il blog non sarà abbandonato a se stesso anche perchè mica posso esimermi dal redigere la mia Top Ten annuale, quindi spero che avrete voglia, ogni tanto, di passare di qui.
Ho cercato fino ad ora di diminuire il più possibile le recensioni arretrate e devo dire che sono abbastana soddisfatta; la fine dell'anno è vicina e non vorrei portarmi nel nuovo anno un bagaglio troppo pesante di recensioni ancora da pubblicare!
Ma passiamo al post di oggi. Vi lascio la recensione di un thriller d'esordio: 9 giorni di Gilly Macmillan, pag. 416, edito da Newton Compton.

Trama: Rachel Jenner è sconvolta e in preda al panico: suo figlio Ben, di soli otto anni, è scomparso, e lei non sa come affrontare questa tragedia. Inoltre, a peggiorare la situazione, ci sono gli obiettivi della stampa e le telecamere delle TV che seguono lo sviluppo del caso e le stanno con il fiato sul collo. È vero, ha commesso una leggerezza: ha perso per un attimo di vista Ben e lui è sparito e ora tutto il Paese pensa che lei sia una madre sprovveduta e vada condannata. Ma cosa è successo veramente in quel tragico pomeriggio? Stretta fra il dramma di aver perso il figlio, le sempre più serrate indagini della polizia e la pubblica gogna dei media, Rachel deve affrontare un’altra agghiacciante realtà: tutto quello che sa di sé e dei suoi cari si rivela una gigantesca bugia. E non c’è più nessuno, nemmeno nella sua famiglia, di cui la donna possa fidarsi. Il tempo stringe e forse il piccolo Ben potrebbe essere ancora salvato, ma l’opinione pubblica ha già deciso. E tu, da che parte starai?

Ho letto questo libro subito dopo aver letto La ragazza nella nebbia, l'ultimissimo lavoro di Donato Carrisi, che avevo recensito qui.
Non so se leggere questi due libri in sequenza sia stata una saggia scelta; entrambi parlano di una scomparsa anche se trattata in maniera totalmente differente. Diciamo che finite le due letture ho cambiato completamente genere perchè avevo bisogno di staccare in modo netto!
Come dicevo questo libro tratta di una scomparsa, quella di un bambino di otto anni, Benedict Finch, e delle indagini svolte per riuscire a ritrovarlo.
9 giorni comincia dalla fine - ormai è un classico soprattutto nei thriller - un anno dopo la scomparsa di Ben - anche se non è dato sapere se il ragazzino è stato ritrovato e come - ed i protagonisti principali tirano le somme di quello che la vicenda ha lasciato loro addosso. C'è Rachel, una madre riflessiva e segnata dalla vicenda e c'è Jim - o detective Clemo - cui lo strascico della vicenda ha lasciato insonnia e necessità di uno psicologo. Sono loro che per tutto il libro ci racconteranno i punti salienti della vicenda: dal momento della sparizione di Ben all'epilogo della questione. Inframmezzati ai capitoli raccontati da Rachel e da Jim ci sono quelli sempre dedicati a Jim, ma raccontati dalla dottoressa Manelli ed impostati come un trascrizioni registrate delle sedute con il detective; questo espediente narrativo permette di variare più volte il punto di vista permettendo al lettore di farsi un quadro completo della storia.
Ben sparisce in una domenica qualunque, in un bosco di Bristol dove ogni settimana con la madre si reca a far scorazzare il proprio cane. È un attimo, il tempo di precedere la madre alle altalene del bosco e di lui si perdono le tracce. Da quel momento comincia la corsa contro il tempo: la polizia da una parte, la famiglia dall'altra. Difficile per i poliziotti non permettere al caso di assorbirli completamente sia dal punto di vista fisico che mentale; difficile per la famiglia non accusarsi a vicenda ricercando colpe di negligenza nel comportamento. E anche l'opinione pubblica fa la propria parte, incolpando una madre già provata dalla scomparsa del figlio con accuse di incapacità genitoriale.
L'autrice riesce per tutto il libro ad intrecciare le vicende in modo realistico ed attento, dando ad ogni personaggio un peso importante ed una caratterizzazione dettagliata soprattutto dal punto di vista caratteriale. Il rapporto tra polizia e famiglia assume un ruolo importantissimo nel dipanarsi della questione e permette al lettore di vivere la scomparsa di Ben da entrambi i punti di vista.
Da subito diverse ipotesi si fanno strada nella mente di chi legge e l'autrice è brava a farle rimanere credibili fino alla fine commettendo pochissimi errori che però verso i tre quarti del libro mi hanno permesso di arrivare alla soluzione non permettendomi di rimanere a bocca aperta alla conclusione del caso.
Quello che mi ha affascinato di questo libro, più che il mistero in se, è la grande attenzione mostrata verso il risvolto psicologico lasciato dalla scomparsa sia sulla famiglia - ma questo è abbastanza ovvio - che sugli agenti che si ritrovano a indagare su un caso legato ad un bambino, sulla sua possibile morte e sulla necessità di arrivare ad una soluzione il prima possibile in quanto ogni minuto può essere prezioso.
All'inizio di ogni parte - ognuna delle quali rappresenta un giorno - sono citate alcune frasi legate alla scomparsa di minori prese da fonti reali che si occupano quotidianamente di questi temi.
Un esordio che promuovo a pieni voti quello della Macmillan, dalla cui penna spero di poter trovare in futuro una nuova e piacevole lettura.
Per oggi è tutto, non credo che domani ci sentiremo qui, visto che a casa mia ci si siede a tavola alla vigilia e ci si rialza a Santo Setefano, ma avremo modo di farci gli auguri di Natale!

VOTO: 


9 commenti:

  1. mmm... un esordio, eh? Potrei usarlo per la Challenge (ormai vivo in funzione della Challenge, decido anche il menu giornaliero in funzione della Challenge ahahaha) :-p

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    1. Ahahahah ti capisco! Anche io sto partecipando a delle challenge ed ogni lettura è in base a quelle ahahahah
      Siamo malate eh! ;)

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  2. anche a me era piaciuto, la cosa che più mi aveva colpito è stato l'impatto che l'opinione pubblica può avere, il potere che ne deriva e come storce tutto quanto. Ero curiosa di leggere la tua opinione, che non è lontana dalla mia

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  3. E' già nella mia wishlist, da amante del genere sono troppo curiosa. Spero di poterlo avere tra le mani al più presto ^^

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  4. L'ho sempre snobbato, mi sa che ora una possibilità la darò a questo romanzo ;)

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    1. Secondo me non è male! Meglio dell'ultimo Carrisi! Però tu sei un intenditore...spero potrà piacerti! Buon natale Nico!

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