lunedì 2 settembre 2013

Utente anonimo

Buon pomeriggio a tutti amici miei!!! Come state? Anche voi, come me, alla disperazione per aver ricominciato a pieno ritmo con il lavoro? Oppure già operativi da tanto?
Per me è il primo giorno di ripresa - dopo un mese - nello studio con cui collaboro e non vi dico che fatica, per non parlare poi di alcuni miei lavori accumulati da prima delle ferie che devo assolutamente decidermi a concludere!
La notte scorsa ho dormito pochissimo - probabilmente per l'ansia di non svegliarmi - ed ora mi sento stanchissima; riadattarsi alle levatacce e ai miei 100 Km quotidiani in auto non sarà per niente facile. Comunque per oggi è andata, e anche in modo meno traumatico del previsto.
In più, la settimana prossima il mio piccolino comincerà una nuova avventura, la scuola materna, quindi dovremo adattarci anche ai nuovi orari e alle sue nuove attività, insomma un settembre ricco! 
Agosto è finito da solo due giorni e sembra già un lontano lontanissimo ricordo. 
Nonostante la mia vita frenetica cercherò di riuscire ad essere presente qui sul blog il più possibile, perchè questo spazio mi serve per rigenerarmi e ricaricare le batterie!
Per fortuna non ho ancora finito di parlarvi dei libri che ho letto al mare, così con la scusa ripenso un po' alle vacanze!

Oggi vorrei parlarvi di un libro che ho molto desiderato e quindi acquistato con grande slancio prima delle vacanze. Si tratta di Utente anonimo di Veit Etzold edito da Sperling & Kupfer, un thriller pubblicato in Italia nel mese di maggio di quest'anno che ha come nota super positiva un prezzo sicuramente alla portata di tutti: verrebbe da dire solo € 9.90  a causa dei prezzi esagerati che ho visto ultimamente su alcune copertine.
La trama prometteva grandi cose e per un'amante di thriller come me poteva essere una rivelazione.

TramaHai 438 amici su facebook. E 1 nemico. Gli amici sono virtuali. Il nemico reale. E sta venendo a cercarti. Dal giorno in cui sua sorella minore fu rapita e uccisa da un assassino rimasto ignoto, ogni anno, in quel funesto anniversario, Clara entra in chiesa a confessarsi. Soltanto là può alleggerirsi, anche solo per un istante, del terribile senso di colpa che la accompagna ovunque: fu lei, quel fatale pomeriggio, a dimenticare di andare a prendere la bambina a scuola, lasciandola sola, preda di chi voleva farle del male. È quel senso di colpa che l'ha spinta a entrare nella polizia di Berlino, nella sezione crimini efferati. Come quelli che stanno sconvolgendo la città: omicidi violentissimi, opera di un assassino silenzioso e invisibile come un virus informatico. È proprio su Internet che il killer, chiamato dai giornali il Senza nome, recluta le sue vittime, adescandole su Facebook. Dove, di volta in volta, ruba identità altrui, spesso addirittura quelle delle sue prede successive, dimostrandosi un abilissimo hacker: col risultato che Clara, e con lei l'intera polizia di Berlino, si ritrovano su piste sempre sbagliate. Ma la sfida solo all'inizio: le cose si complicano quando, tramite il web, il killer fa sapere di avere rapito Andira, la top model di un seguitissimo reality della televisione tedesca, e di volerla seviziare e uccidere come ha fatto con tutte le altre vittime. Per Clara, salvare Andira diventa una missione: se ci riuscirà, forse espierà la colpa di aver perso la sorellina. Ma non ha fatto i conti con la mente perversa del serial killer, e con un segreto che risale al proprio passato.

Non è semplice per me parlare di questo libro perchè per alcuni tratti mi è molto piaciuto, per altri mi ha lasciato un po' di amaro in bocca.
Mi tolgo subito i lati negativi - che in realtà sono in quantità molto minori rispetto a quelli postivi - perchè sono la cosa che più mi ha condizionato nel mio giudizio del libro. Come vi dicevo sono rimasta un po' con l'amaro in bocca e sinceramente mi dispiace, perchè non è stato nè per la trama - che si è rivelata piacevole ed anche abbastanza originale - nè per i personaggi - il cattivo è un vero cattivo, che non guarda in faccia a nessuno e che non sbaglia un colpo - bensì per il modo in cui il libro è stato strutturato. La mia perplessità è dovuta alla mancanza di una forte carica  emotiva che mi sarei invece aspettata al momento in cui sono venuta a conoscenza di questo libro e ne ho letto la trama; la causa? Era proprio necessario svelarmi immediatamente l'identità dell'assassino e anticiparne al lettore tutte le mosse? ufffffffffff!!!! Ma perchè ultimamente c'è questo vizio? Sembra quasi che gli scrittori abbiano paura di creare un vero giallo, di quelli dove il colpevole vada scoperto, poco alla volta; sembra siano così terrorizzati dal non essere in grado di tenere nascosto il colpevole fino alla fine che decidono di svelare tutte le loro carte al lettore, subito, senza tanti preamboli - in questo caso addirittura creando ad un certo punto un capitolo apposito per raccontarcene la vita dall'infanzia ad oggi - facendoci così perdere il bello dell'attesa.
Certo, so che questo non è un giallo vero e proprio, ma mi aspettavo più tensione, più ansia, e credo siano mancate proprio a cause del mio sapere troppo.
Peccato perchè la trama credo sia davvero originale e l'intrigo di omicidi ben studiato, a parte forse alcuni dettagli che mi hanno lasciata un po' perplessa, come ad esempio il legame tra l'assassino e Clara, la detective, che mi è sembrato un po' forzato.
Sicuramente geniale è la creazione di un assassino che sceglie le sue vittime sui principali social network, spiandole, avvicinandosi a loro attraverso altre identità, conoscendo passo per passo tutti i loro movimenti, tutte le loro abitudini, arrivando addirittura a prenderne le sembianze telematiche dopo l'omicidio per non farne scoprire la morte se non quando lui stesso lo decide. Difficile per gli investigatori anticipare le sue mosse perchè ogni messaggio, ogni azione dell'assassino ed ogni dettaglio degli omicidi è studiato in modo da prendersi gioco di loro per distrarli, facendogli credere quello che invece in realtà è molto molto diverso.
Dalla nascita dei social network sicuramente si è parlato molto di quanto questi possano essere pericolosi, soprattutto per i più giovani, perchè non si può mai essere certi di chi ci sia dietro ad un profilo; chiunque può fingersi qualcun altro ed al povero utilizzatore non resta che sperare di non imbattersi mai nella persona sbagliata. Certo, in questo libro il problema mi sembra un tantino esasperato, perchè non dico non possa accadere di trovare online uno squilibrato ma, visto che tutti oltre ad usare i social network hanno poi una vita reale fatta di scuola, lavoro, attività varie credo sia davvero impossibile pensare che qualcuno possa essere ucciso senza che un suo qualsiasi amico o familiare se ne accorga solo perchè l'assassino continua a postare il suo stato su facebook...questo proprio no. 
Quello che sicuramente mi ha permesso di divorare il libro è il suo stile, un scrittura scorrevole, diretta e "sanguinosa" al punto giusto, i dettagli anche nella parte che riguarda gli omicidi non mancano ma non arrivano mai ad essere esagerati e di cattivo gusto; l'unico appunto che mi sento di fare è la minuziosa descrizione della parte informatica a cui a volte ho fatto fatica a stare dietro.
Per quanto riguarda i personaggi la scelta dello scrittore è stata quella di ridurli al minimo e di non eccedere nella loro rappresentazione, sembrano più che altro tante comparse che non assumono mai un ruolo particolare così da far spiccare in particolar modo i due personaggi principali:  l'assassino e la detective. 
Il vero protagonista credo rimanga comunque l'assassino, un assassino con i fiocchi, di quelli che sa quello che fa, che non sbaglia un colpo ed ha tutto sotto controllo, mai un dubbio, mai un errore - se non quando lo architetta lui - mai un ripensamento, ogni cosa è sempre al suo posto, perchè il suo scopo è preciso e vuole perseguirlo senza trovarsi a dover affrontare degli ostacoli; è il serial killer perfetto.
Poi c'è Clara, la detective, che come molti dei detective che negli ultimi tempi sono al centro di un libro ha un passato difficile- e anche questo gli scrittori devono un po' spiegarmelo prima o poi - segnato dal rapimento e dalla morte della sorellina di soli 8 anni, un avvenimento di cui lei si incolpa e che non le permette di vivere serena neanche dopo vent'anni; è lei a doversi occupare del caso, nonostante le sue ansie ed il suo coinvolgimento emotivo che arriva ad un certo punto del libro ad essere predominante sul resto; in realtà co sarebbe una specie di team ad occuparsi del caso ma i suoi collaboratori/colleghi/capi sono assolutamente delle comparse senza un ruolo ben preciso che vengono volutamente offuscate dal collegamento che lo scrittore ha voluto creare tra Clara e il killer.
Non conoscevo questo scrittore e non avevo mai letto nulla delle sue precedenti pubblicazioni, che non so neanche se siano mai arrivate in Italia visto che online non ho trovato nessuna notizia al riguardo, ma l'impressione finale per questo libro è sicuramente positiva, anche se non eclatante come immaginavo.
Voi che mi dite? Lo avete letto? 

6 commenti:

  1. Uh, sono curioso. No, purtroppo non conosco l'autore :I

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  2. sembra interessante, ma al momento non lo aggiungo in wishist :)

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    1. :)))) Come dico sempre io...ogni libro ha bisogno del suo momento!!!

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  3. A me non è dispiaciuta la scelta di svelare l'assassino a metà romanzo, cosa che accade anche nel capolavoro Il silenzio degli innocenti, come dico nella mia recensione.
    Secondo me un pò scollegata la parte relativa al reality, poco significativa e utile solo per riempire pagine:) cmq un bel thriller

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    1. E' vero ma ne Il silenzio degli innocenti c'era una tensione emotiva allucinante nel lettore che qui mi è mancata!
      Comunque concordo...un bel thriller e uno scrittore da cui mi aspetto grandi cose!

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