mercoledì 12 giugno 2013

L'inquietante urlo del silenzio

Ciao a tutti!! Come state? Io sto cercando di dare un'ordine, almeno mentale, alle mille cose che avrei da fare ma è dura, avrei bisogno di un lungo periodo di riposo ma agosto ancora è lontano e prima di allora dovrò ancora correre molto! Aiuto, a volte ho proprio paura di non farcela. Ma non voglio tediarvi oltre con le mie turbe.

Oggi vorrei raccontarvi di un libro di cui ho cominciato a scrivere dopo soli cinque minuti dall'averlo finito di leggere. L'ho cominciato con l'intento di dare solo una sbirciata perchè sono alle prese con un'altra lettura e, come ho già detto diverse volte, non leggo mai due libri contemporaneamente, ma ecco qui l'eccezione che conferma la regola, l'ho cominciato e non sono più riuscita a fermarmi. 
Ma andiamo con ordine.
Più o meno una settimana fa sono stata contattata da Francesca Napoli, una scrittrice emergente - la cosa mi lusinga e la ringrazio - che mi chiedeva se avessi voglia di leggere e parlare sul mio blog del suo primo libro, "L'inquietante urlo del silenzio" pubblicato lo scorso anno da Butterfly Edizioni. Come vi ho già detto altre volte accolgo sempre queste richieste con molto slancio, perchè la cosa più bella per me è dare spazio a chi come Francesca ha qualcosa da raccontare.
Dopo avermi  contattato mi ha gentilmente inviato una copia del suo primo libro in formato digitale; in quel momento l'ho subito messa in guardia, perchè non mi sono ancora digitalizzata e dovendo leggere su pc dopo averci passato una media di 10 ore al giorno per lavoro, non le potevo garantire velocità.
E invece non ho saputo resistere, perchè troppi particolari continuavano a stuzzicare la mia curiosità.
Quello che subito mi ha colpito di questo libro è la copertina: una figura
femminile semi traparente, voltata di spalle e vestita in modo anonimo percorre un corridoio scuro e inquietante alla fine del quale si vede una porta con affisso il numero 13 - il numero di Lucifero; credo che questa copertina sia azzeccata in tutto e per tutto, infatti racchiude in se tutti gli elementi che la protagonista della storia cerca di trasmetterci nel suo breve viaggio verso l'ignoto - che dura circa 50 pagine.
Anche la sinossi mi ha incuriosito immediatamente perchè lasciava intravedere una trama piena di mistero, eccola:  "Emy è una ragazza ricca e intelligente e nutre una segreta ambizione: scoprire i segreti che si nascondono dietro il volto imperscrutabile del destino. La sua passione, però, la condurrà ai limiti della follia e, una volta accompagnata dai suoi parenti in una casa di cura, non resterà che il silenzio a riempire le sue giornate. Tuttavia, l'ospedale psichiatrico mostrerà presto il suo volto: morti sospette, medicine dall'aspetto ambiguo e, soprattutto, il ripetersi del numero tredici, il numero di Lucifero. Tra mistero e magia oscura, Francesca Napoli guida la sua protagonista al di là del confine tra la vita e la morte per poi svelare ciò che ognuno di noi porta dentro di sé: il potere indistruttibile e salvifico dell'amore."

Con tutta la curiosità del caso mi sono quindi immersa nella lettura e già dal prologo ho trovato una scrittura matura - pur avendo l'autrice solo 21 anni - ed uno stile capace di andare dritto al punto pur lasciando in sospeso alcune notizie in grado di portare il lettore all'immediata voglia di scoprire quello che di lì a breve sarebbe successo alla protagonista.
Vorrei condividerlo con voi perchè credo sia proprio stato questo a non avermi permesso di smettere di leggere fino alla fine:
"Avete mai creduto a quella frase che dice che in un secondo tutto può cambiare e che la vita prima o poi ti sorprende? Io mai. O meglio... sono sempre stata felice e non ho mai pensato a nessun tipo di stravolgimento sia positivo, sia negativo. La mia vita sarebbe rimasta identica a quella che avevo condotto fin dai miei primi giorni di vita. Invece no, qualcosa o qualcuno mi indussero a cambiare opinione. L'ho sperimentato sulla mia pelle. Come? Probabilmente vi basterà sapere che era il 13 dicembre del 1998 quando la mia vita si spense. Ricordo che in quell'anno non successe nulla di particolare: soliti scandali, solite notizie, solita vita per tutti, tranne che per me. Quello fu l'anno della mia rovina, una rovina ordita da altri, una rovina già predestinata." 

Il libro prosegue con qualche pagina dedicata alla descrizione della protagonista, Emy, che parlando in prima persona, ci racconta la sua vita, quella di una ragazza normale, nata in una famiglia benestante, che divide le sue giornate tra la scuola, le amiche, la chiesa e l'amore per il suo ragazzo, Andrea. Fin qui tutto nella norma, una ragazza come tante, che vive la vita in modo pieno, accompagnata dal trasporto disarmante che solo il primo amore può dare. Questa ragazza normale ha però da sempre un segreto che non ha mai rivelato a nessuno, qualcosa che la assorbe in modo inspiegabile rendendola quasi dipendente, un segreto che svela unicamente a noi lettori attraverso queste parole: "Ero follemente interessata al mistero, all'ignoto, alla magia nera e al destino. Volevo a tutti costi trovare la pozione che mi permettesse di essere onniscente e di rispondere ai quesiti che mi attanagliavano l'anima"

Il racconto inizia a tingersi di mistero, questa fissazione che Emy ha per l'ignoto la assorbe completamente; è proprio durante una delle sue ricerche in libreria che accade la prima di una serie di stranezze in cui si imbatte la protagonista: un'apparizione della dea Atena, la dea della sapienza. Quello che mi ha colpito non è tanto l'avvenimento in se che penso potesse essere sicuramente approfondito a livello di trama; quello che mi ha colpito è come l'autrice abbia saputo, in questo come in altri punti del libro, accompagnarci all'avvenimento con uno stile - e mi ripeterò ma ne sono convinta - molto maturo. In modo impeccabile infatti ci viene raccontato: "Un giorno qualcosa cambiò. Era uno di quei giorni che pensi non arriveranno mai e anche quando arriva non hai il coraggio di affrontarlo, lo guardi da un angolo nascosto, quasi come una semplice comparsa nella tua vita, ma non puoi continuare a lungo: sei costretta a giocarti anche l'ultimo frammento di cuore."
Dopo l'apparizione Emy fa tutto quello che una ragazza della sua età avrebbe fatto, ne parla con l'amica del cuore che invece di capirla le consiglia riposo; lo stesso accade quando ne parla con Andrea e quando stremata arriva a raccontare l'accaduta alla madre.
E' a questo punto che la vita di Emy ha una svolta, viene praticamente presa per pazza e deve sottoporsi ad incontri con una psichiatra: "Successe tutto così velocemente che nemmeno mi accorsi dei cambiamenti... passai a ingoiare medicinali come se fossero caramelle, una cosa del tutto normale. Quei medicinali mi avevano letteralmente stordita. Mi sentivo spossata e avevo sempre lo sguardo perso nel vuoto. Tutti gli sforzi per imparare a vivere erano valsi a nulla, adesso esistevo soltanto."
Le sedute e i medicinali sembrano non portare ad alcun risultato; la psichiatra propone una clinica in cui la ragazza potrà riprendersi più velocemente sotto lo sguardo attento di persone competenti. E' a questo punto che Emy viene rinchiusa in un ospedale, che si rivelerà più che altro una prigione, dove lei e le altre ragazze non potranno incontrarsi, né parlare tra loro. Tutto in quel luogo risulta essere misterioso e per niente accogliente. Nessuno fa visita alla ragazza e lei si ritrova a fare i conti con la solitudine e con l'impossibilità di cambiare le cose. Tutti i legami con la vita passata sembrano essersi dissolti nel nulla, quasi come se lei non fosse mai esistita e come se le persone a lei care avessero in poco tempo dimenticato chi fosse.
In una situazione così traumatica Emy scopre una verità devastante e incomprensibile, ma non posso svelarvi tutto, dovete leggerlo per sapere a cosa mi riferisco!
Con un racconto che assume una piega fantasy Francesca Napoli riesce ad affrontare un tema molto profondo, che è poi quello dell'abbandono e della solitudine, e così viene naturale chiedersi cosa sia questo urlo del silenzio, se solo un'impossibilità di comunicare tutta la propria disperazione o se un sesto senso che nei momenti di pericolo si sprigiona dentro di noi urlandoci prepotentemente di scappare. Un racconto che parla di solitudine ma soprattutto della grande forza dell'amore.
Una critica che mi sento di rivolgere a Francesca è che avrei preferito fossero approfondite alcune parti della storia che, pur dovendo assumere un ruolo centrale per il dipanarsi della trama, sono state trattate in modo un po' veloce - come ad esempio l'apparizione della dea Atena ma anche il filone dell'occulto cui è legata la fissazione di Emy. In questo modo il libro sarebbe risultato un po' più corposo dal punto di vista della trama che è comunque piacevole e ricca di buone idee.
Quello che invece ho molto apprezzato è stato il tipo di scrittura e la semplicità con cui la storia ci viene presentata, ed anche il fatto di aver sviluppato la narrazione attraverso la voce della protagonista che in ogni situazione ci tiene per mano e ci guida attraverso il suo racconto, rendendoci partecipi delle sue emozioni che sembrano emergere su tutto.
Sono rimasta favorevolmente colpita da questa giovane emergente, che potrà sicuramente migliorare col tempo ma che dimostra con questo libro di avere tutte le carte in regola per poter arrivare ad essere una grande scrittrice.

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