venerdì 30 giugno 2017

Letture con Marina #17

Buongiorno lettori! Finalmente un altro venerdì è arrivato e con lui anche una nuova puntata della rubrica Letture con Marina. Vi auguro un meraviglioso weekend e vi lascio nelle sue mani.


Quarto e probabilmente ultimo romanzo preso in esame tre i 6 libri in lizza per il Premio Bancarella di metà Luglio.

LA GUARDIA, IL POETA E L'INVESTIGATORE

Autore: Jung-myung Lee
Casa editrice: Sellerio
Pagine: 379
Genere:narrativa
Anno di pubblicazione: 2016

Sinossi: Nel 1944 la Corea è sotto l'occupazione giapponese, e nella prigione di Fukuoka non si permette ai detenuti coreani di usare la propria lingua. Un uomo, una guardia carceraria, viene trovato brutalmente assassinato, e un giovane collega dall'animo sensibile e letterario viene incaricato di condurre l'indagine e trovare il colpevole. La vittima era temuta e odiata per la sua brutalità, ma quando l'improvvisato investigatore avvia la sua inchiesta interrogando custodi e detenuti, ricostruendo poco a poco i movimenti degli ultimi mesi, un diverso e sorprendente scenario si impone alla sua attenzione. Dall'inchiesta sull'uomo emerge il passato di un povero analfabeta orfano dei genitori, il faticoso riscatto attraverso il lavoro, la carriera nella prigione, la scoperta di una passione inaspettata, il ruolo di "censore" con l'incarico di controllare la corrispondenza in entrata e in uscita dal carcere. E soprattutto il legame con un detenuto particolare, un famoso poeta coreano, autore di scritti sovversivi. E proprio attorno al poeta ruota l'intera vicenda: nel corso dei suoi interrogatori il giovane si trova a parlare sempre di più con il prigioniero e, come prima di lui la guardia assassinata, a immergersi in un dialogo fatto di letteratura, d'arte, di libertà. Si scopre a desiderare la bellezza dei suoi versi clandestini, a subire il potere eccitante e al tempo stesso rasserenante della parola poetica...
RECENSIONE:
Vi è mai capitato da un lato di voler parlare/scrivere per ore di un romanzo – e dall’altro volerlo celare e custodire nell’intimo, tanto che scriverne la recensione diventa quasi una violenza autoimposta? Ci sono libri che parlano di cose che non si conoscono, di cose che si possono immaginare e che per fortuna non si vivranno: e nel contempo ci sono romanzi che incidono così profondamente il cuore – o l’anima, se preferite – che divengono indimenticabili. Tanto che sovente la mente ritorna ad alcuni brani o personaggi del romanzo così, con naturale levità. Ricordi stimolati da situazioni quotidiane che nulla hanno a che fare con quanto letto, ma che riportano alle mente parti del libro. Ecco, La guardia, il poeta e l’investigatore è uno di quei romanzi che dispiace aver finito – ma che si ringrazia il Cielo di aver potuto incontrare. Perché sembra sempre una frase trita, ma le vicende ivi narrate arricchiscono l’anima, un po’ come creare dei collegamenti di sinapsi dell’anima, pur trattando della sofferenza disumana di alcune persone. Stiamo parlando di una stato, la Corea, che prima della seconda guerra mondiale non era una nazione, ma aveva subito varie dominazioni, di cui l’ultima, ad opera del Giappone, vide i coreani sottomessi e in carcere, in taluni casi solo perché i propri scritti erano considerati sediziosi. Oppure semplicemente perché scritti nella propria madre lingua: altro reato. Perché scrivere poesie che parlano del cielo, della disperazione, dell’amore e della libertà usando metafore così delicate da sembrare dei merletti, ma così potenti da stravolgere le proprie convinzioni, non possono essere lasciate libere, ma devono essere censurate.  E il lavoro di censore è proprio uno dei lavori che svolge la guardia Sugiyama Dozan, crudele secondino che, dopo un duro passato da soldato in Manciuria, si distingue all’interno del carcere di Fukuoka per la bestiale brutalità con cui tratta i carcerati. Tra questi, nel blocco tre, i coreani che dividono le celle con i condannati a morte. Il romanzo prende avvio dal prologo della giovane guardia Watanabe che, suo malgrado, troverà il cadavere del brutale Sugiyama e ne dovrà scoprire l’assassino. E considerato il fatto che nessuno è entrato all’interno del carcere… e che si suppone i carcerati siano chiusi all’interno delle celle… oppure no? Ma ci sono altri fatti raccapriccianti – che l’autore romanza ma prende dalla realtà dell’epoca, (di cui non parleremo, per non anticipare nulla dell’agghiacciante sorpresa), che una volta scoperti non potranno che farci riflettere sulla natura dell’uomo: così aulico – ed al contempo così bestiale. Tanto vicino al Cielo e creatore di meraviglie, quanto essere che sprofonda vergognosamente nel fango, trascinando scientemente con sé vittime innocenti. Pianoforte e manganello. Cura pietosa e morte scientifica.

Ma ho già scritto anche troppo. E non vorrei d’altronde creare l’impressione di un romanzo solo feroce. Perché è di una bellezza così commovente ed al tempo stesso così poetica – che diversamente dal solito vorrei già rileggerlo, tanti i significati, le curiosità, le poesie, gli autori citati, il caso investigativo in sé – il tutto magnificamente giocato dall’autore e che non permette al lettore pause, sempre pronto a variare registro e farci restare a bocca aperta, una scoperta dopo l’altra.
In quanti piani o scatole l’autore ha suddiviso magistralmente il suo romanzo – sia a livello temporale, che a livello di personaggi e di storie e vicende narrate, che veramente a rileggerlo si scoprirebbero frammenti che ad una prima lettura ci erano sfuggiti.

L’autore ci racconta fatti realmente accaduti una settantina d’anni fa –andando ulteriormente indietro nella Storia di questo angolo del Mondo così lontano ed a noi misconosciuto, che sfido chiunque a non farsi affascinare anche sotto il punto di vista del periodo storico. Cina, Giappone, la mitica ma poco conosciuta Manciuria, Corea del Nord e del Sud… Ripeto: che magnificenza l’essere umano!, così come ce lo racconta Jung-myung Lee. Può un soldato brutale e brutalizzato, amare a tal punto la poesia da voler difendere un uomo, il poeta dissidente coreano Yun Dong-ju, rinchiuso per due anni nel durissimo carcere di Fukuoka? Fino al punto di mettere in serio pericolo la propria vita? E può il soldato/investigatore YuichiWatanabe, cresciuto a Kyoto nella libreria dell’usato della madre e talmente amante dei libri da mettere a repentaglio ripetutamente la propria vita - può essere un uomo che picchia e tortura un altro essere umano? L’autore di questo magnifico romanzo usa le parole dando potere e potenza all’immaginazione, anche quando il cielo che si riesce a vedere è un pezzetto così piccolo, che la disperazione dovrebbe soverchiare ed uccidere il tutto. Jung-myung Lee adopera lo specchietto dell’omicidio e dell’investigazione per attirare il lettore fra le pagine della storia del suo Paese, mentre racconta orrori realmente accaduti e possibili strazianti atti di eroismo che ci auguriamo possano essere veramente esistiti. Perché l’aquilone che è la nostra anima non cada sulla nuda terra – calpestato ed inutile – ma possa continuare a volare alto e libero nel cielo, solitario e nello stesso tempo capace con il proprio filo di incrociare i fili di altri aquiloni e donare con il proprio volo il sentimento più nobile di tutti: la Speranza.

Come precisavo in apertura della nostra conversazione, siamo al quarto libro preso in esame – ma dopo questo non credo procederò con gli ultimi due. La mia ricerca si ferma qui. Il mio cuore ha già eletto vincitore del Premio Bancarella il romanzo La guardia, il poeta e l’investigatore – di Jung-myung Lee. 
 
Posso solo aggiungere: leggetelo – leggetelo – leggetelo.
                             

giovedì 29 giugno 2017

Leggendo SerialMente - Gruppo di lettura #3 - Prima Tappa - Wonder di R.J.Palacio

Buongiorno carissimi! Eccoci giunti a questo terzo Gruppo di Lettura seriale che ci porterà tra le pagine della serie Wonder Story di R.J. Palacio edito da Giunti.
Chiunque può partecipare a questo gruppo di lettura, unica regola: voglia di spoilerare con noi su questa serie per ragazzi tanto famosa e di cui si è tanto parlato in rete.
Prima di cominciare vi ricordo le tappe relative ai diversi volumi.

WONDER
29 giugno 2017 - Un libro per amico: discutiamo insieme da pag. 0 a pag. 168 (prime quattro parti).
06 luglio 2017 - Desperate Bookswife: commenteremo insieme da pag. 171 a pag. 285 (dalla parte quinta fino alla fine del libro).




IL LIBRO DI JULIAN
Ci comportiamo come se la quadrilogia fosse raccolta in un unico volume, quindi abbiamo appena terminato il volume uno ma senza ulteriori presentazioni iniziamo a leggere il secondo.
13 luglio 2017 - Un libro per amico: commento da pag. 0 a pag. 121, ovvero tutto il libro.





IL LIBRO DI CHRISTOPHER
20 luglio 2017 - Desperate Bookswife: commenteremo da pag. 0 a pag. 120 ovvero l'intero libro







 

IL LIBRO DI CHARLOTTE
27 luglio 2017 - Un libro per amico: commenteremo da pagina 0 fino a pagina 156, ovvero tutto il volume.








ATTENZIONE SPOILER!!!!!

Allora, come vi è sembrata questa parte? Io sono entrata subito nell’atmosfera di questa, che mi sembra veramente una storia dolcissima, per quanto ha sicuramente i suoi tratti – e non pochi . dolorosi.
Protagonista assoluto è August, un ragazzino di dieci anni nato con una malformazione che ha reso la sua faccia come “spappolata” e, nonostante le numerosissime operazioni fatte per riuscire a farla avvicinare il più possibile ad una faccia normale, è ancora ben lontano dal risultato, e forse non lo raggiungerà mai.
La storia inizia con August che sta per andare per la prima volta a scuola: frequenterà la prima media insieme a tutti gli altri ragazzini e smetterà di studiare a casa con la madre come ha sempre fatto fino a quel momento. Ovviamente la questione non è facile da affrontare, né per lui, né per la sua famiglia che, da sempre, ha aiutato il ragazzo tenendolo il più possibile lontano dagli altri a causa della sua cagionevole salute dovuta ai numerosi interventi e forse anche a causa della cattiveria della gente.
Immaginate la reazione di una mandria di ragazzini che vede arrivare un nuovo compagno con una faccia devastata e che ha dei seri problemi anche a mangiare. Non è facile restare indifferenti ma soprattutto non è facile comportarsi nel modo giusto. Sapete quanto possono essere cattivi i ragazzi… ed anche noi adulti!!!
Ma, soprattutto, immaginate il grandissimo dolore provato da August davanti a quel tipo di reazione, che è poi la reazione con cui da sempre si trova a convivere: persone che lo fissano o che, al contrario, non riescono a guardarlo in faccia se non per pochi secondi, sussurri tra i denti al suo passaggio, gente che si scansa per paura di toccarlo come se avesse una malattia contagiosa.
È proprio August, nella prima parte, a raccontarci dal suo punto di vista la sua nuova avventura e la sua vita intera in generale.
Ci racconta del primo giro alla scuola media organizzata dal preside, dei ragazzi cui il preside chiede di essere gentili con lui accompagnandolo per un tour della scuola, ci racconta della ragazza che si siede accanto a lui in mensa, l’unica che sembra non avere problemi a frequentarlo, ci racconta di quando capisce che gli altri non lo toccano come se avesse una malattia, ci racconta di sua sorella, di sua mamma, di suo papà e soprattutto ci racconta di com’è essere Auggie.
Per me Halloween è la festa più bella del mondo. Persino più del Natale. Mi travesto sempre. E metto la maschera. Posso andarmene in giro mascherato come tutti gli altri e nessuno pensa che io sia strano. Nessuno si prende quel secondo per guardarmi. Nessuno mi nota. Nessuno mi conosce.

Una storia, quella di August raccontata con una delicatezza tale da entrare subito nel cuore.
Ma il bello di questo libro è che poi l’autrice non si è limitata a dare voce a lui ma, ogni parte che incontriamo, è il punto di vista di qualcuno che August conosce.
Abbiamo quindi la parte dedicata a Via, la sua sorella maggiore, che da sempre ha dovuto annullare se stessa per il bene del fratello perché, lo dice proprio con la sua voce ad un certo punto:
Il mio giorno peggiore, il peggiore di tutti, il peggiore mal di testa, il peggiore livido, il peggiore crampo, la cosa più cattiva che chiunque potesse avermi detto erano sempre un niente, se paragonati a quello che stava passando August.
È così che la vediamo mettere da parte i suoi problemi da prima liceo per lasciare spazio al suo fratellino che forse, a volte, viene un po’ troppo protetto dai genitori che, è naturale ma spesso deleterio, lo vedono fragile e ancora da accudire e accontentare in tutto.
C’è poi la parte dedicata Summer, l’unica ragazza della scuola che, senza che nessuno glielo chieda, decide di sedersi con August durante la pausa in mensa. All’inizio lo fa, forse, un po’ per compassione ma poi capisce che il ragazzo è forte, divertente e piacevole, quindi non si fa condizionare dagli altri e diventa da subito sua amica creando con lui il tavolo dell’estate.

La prima volta mi sono seduta lì perché mi dispiaceva per lui. Nient’altro. Era lì, un ragazzo dall’aspetto strano in quella scuola completamente nuova. Nessuno gli rivolgeva la parola. E tutti che lo fissavano. Tutte le ragaze del mio tavolo che spettegolavano a bassa voce su di lui. Mica era l’unico ragazzo nuovo, alla Beecher Prep, però era l’unico sulla bocca di tutti. Julian lo aveva soprannominato il Ragazzo Zombie ed era così che lo chiamavano tutti. “Non avete ancora visto il Ragazzo Zombie?”: parole così si diffondono alla svelta. E August lo sapeva. È già abbastanza difficile essere i nuovi arrivati anche quando si ha una faccia normale. Figurarsi con la sua faccia…
Così mi sono avvicinata e mi sono seduta con lui. Niente di che. Vorrei che la gente la smettesse di trasformare questa cosa in qualcosa di più grande. È solo un ragazzo. Il ragazzo dall’aspetto più strano che io abbia mai visto, questo sì. Ma solo un ragazzo.
E infine, nella quarta e ultima parte che abbiamo letto per questa tappa c’è quella dedica a Jack, uno dei ragazzi “arruolati” dal preside per diventare amico di Auggie. È il solo dei tre che il preside sceglie a rendersi conto che, frequentandolo, August è un ragazzo veramente divertente e ne diventa amico anche se, purtroppo, non è capace di andare controcorrente al gruppo dei bulletti e, con loro, parla malissimo di lui – anche se in realtà certe cose non le crede veramente – facendosi anche sentire. È solo quando si rende conto di aver fatto una carognata che, all’ennesima cattiveria di Julian verso Auggie, Jack gli molla un bel pugno sul muso rischiando di farsi espellere dalla scuola. Risultato: tutti cominciano ad allontanarsi da lui e resta solo. La delusione di August per le cattiverie dette da Jack è enorme ma, per fortuna, il ragazzo sa rimediare! E Jack arriva forse anche a capire come sia essere come Auggie grazie ad una lezione che il nostro protagonista da a tutti, anche a noi lettori con una singola frase.
“È solo che mi sembra così strano” ho detto “non avere intorno qualcuno con cui parlare, ma solamente persone che fanno finta che tu non esista”.
Auggie ha cominciato a sorridere. “Davvero?” ha detto in tono sarcastico.”Benvenuto nel mio mondo”.
La parte di libro letta fino ad oggi si conclude con Via che porta a casa un ragazzo che le piace e lo presenta ad August. Proprio quel ragazzo, Justin, sarà il narratore della prossima parte che leggeremo andando avanti con la lettura, ed io non vedo l’ora!
In queste pagine quello che più ho detestato è ovviamente Julian, cattivo con August in modo veramente subdolo ma, quando si dice che i genitori sono la rovina dei propri figli, come potrebbe essere diverso vista la madre che si ritrova??? Aver cancellato con Photoshop dalla foto di classe la faccia di August è veramente terribile. Ma non mi sconvolgo più di tanto, sono sicura che esistano al mondo persone anche peggiori di così…
Ora sono curiosa di sapere come si evolverà la situazione, se ci sarà la redenzione di Julian o di qualche altro personaggio. Di certo Julian avrà anche una grandissima parte nel secondo libro che comunque è il libro dedicato a lui. Chissà se l’autrice saprà darmi l’occasione di detestarlo di meno!
Corro a leggere e attendo le vostre impressioni.
Vi ricordo che giovedì 6 luglio sul blog Desperate Bookswife commenteremo dalla quinta parte fino alla fine del libro.

martedì 27 giugno 2017

Recensione #193 - Confessioni audaci di un ballerino di liscio di Paola Cereda

Buongiorno, eccomi di nuovo qui con una recensione. Sono quasi spaventata da questa sfilza di letture meravigliose in cui mi sto ritrovando nell'ultimo periodo. Chi mi conosce sa che non sono solita dare il massimo dei voti facilmente quindi, se ultimamente ne state vedendo tanti capirete che sono letture che mi hanno proprio conquistato, sia emotivamente che a livello di contenuti.
Questa premessa per perlarvi di Confessioni audaci di un ballerino di liscio di Paola Cereda, edito da Baldini & Castoldi- che ringrazio per la copia - pag. 201.

Sinossi: Il Sorriso dancing club, la balera più famosa del Polesine, compie cinquant'anni. Il suo proprietario, Frank Saponara, organizza una grande festa di compleanno alla quale partecipa l'intera comunità di Bottecchio sul Po. Frank è un ballerino di liscio che ha avuto tante donne quante sono le mazurche che ha ballato, ma quelle che hanno segnato la sua carriera sentimentale sono tre: Ivana, il suo primo amore, Kristelle, una star del porno, e Barbara, musicista e cantante. La sera del compleanno del Sorriso le tre donne si ritrovano sulla stessa pista mentre, poco distante, nella golena di Ca' Silente, Vladimiro Emerenzin, amico di Saponara e poeta di paese, muore in strane circostanze. Tra le sue dita, un biglietto della festa alla quale non ha partecipato e una parola scritta a matita. Frank è chiamato a dare un senso a quell'ultimo messaggio e scopre che la vita è come il liscio: si balla in due e bisogna andare a tempo.

Come non amare questo libro? Per me è stato impossibile. Forse condizionata da un passato che conservo nel mio cuore in modo prezioso, non lo so, ma si da il caso che questo romanzo ha saputo toccarmi dentro in modo indelebile.
Nei ringraziamenti finali Paola Cereda scrive: "Ogni libro è un viaggio, questo più che mai." Io confermo che anche per me questo libro è stato più che mai un viaggio, un viaggio nei ricordi di una ragazza poco più che maggiorenne, nelle pieghe di un amore nato per caso durante una serata di liscio, di un amore continuato durante lezioni e gare di liscio, di un amore lungo più di venti anni. Un amore, quello che ti cambia e che ti fa pensare che tutto sia possibile. Ora quell'amore è diventato mio marito e, nonostante ora non ci lanciamo più nel ballo come una volta, il nostro esserci incontrati così resta un ricordo romantico e, se vogliamo, rivoluzionario. Si sa, il liscio è considerato un ballo per vecchi, quindi il nostro amarlo da ragazzi ci faceva sembrare, agli occhi dei nostri coetanei, quantomeno un tantino strani. 
Frank Saponara, la balera Il sorriso dancing club e tutti i suoi frequentatori mi hanno catapultato nuovamente in quel mondo, fatto di attese, giri di pista, conoscenze di ogni genere, corpi vicini - a volte anche troppo quando il cavaliere marpione di turno ci provava -, di walzer, polche e mazurke. Un mondo che l'autrice sa descrivere talmente bene in tutte le sue sfaccettature da sapermi strappare spessissimo grandi sorrisi.
L'aver ambientato la vicenda nel Polesine, avendo spesso introdotto delle parti in dialetto veneto, non ha fatto altro che far accentuare ancora di più quei sorrisi.
La storia è apparentemente molto semplice. È il compleanno del Sorriso - cinquant'anni - e anche dell'attuale proprietario della balera, Frank Saponara. La grande serata sembra essere destinata ad un grande successo se non fosse per dei personaggi arrivati senza invito - che non poco hanno a che fare con il passato di Frank - e per il ritrovamento, dopo la serata, del corpo di Vladimiro Emerenzin - considerato il matto del paese - sulla spiaggia in cui da tempo viveva. Tra le mani dell'Emerenzin un biglietto di invito alla festa su cui dietro lo stesso ha appuntato una parola:"Afrore".
La scoperta della morte porta Frank - che all'Emerenzin doveva il suo essere uomo - a ripercorrere la propria vita cercando di decifrare il messaggio che l'amico potrebbe aver lasciato.
Entriamo così nei ricordi di Frank, un uomo istruito dal padre al rigore del liscio di una volta, quello in cui tango, cha cha cha e balli di gruppo non venivano contemplati, un uomo che in realtà forse uomo non lo è diventato mai, perchè attaccato ancora a quella casa e a quel letto in cui dormiva da quando era bambino. Amante delle donne e del sesso, non ha mai messo la testa a posto e si ritrova a cinquantanni a fare le somme di una vita trascinata tra le proprie abitudini e la sicurezza di una famiglia.
L'autrice riesce, attraverso gli occhi di Frank, a dare una caratterizzazione accurata a tutti i personaggi che calcheranno la pista da ballo e non solo. Ne svelerà al lettore i segreti, i pregi, i difetti e soprattutto gli odori; quegli odori che caratterizzano ognuno di noi e che restano impressi nella nostra mente per sempre.
Quante volte ritrovando un odore particolare siamo stati portati a ricordare una nonna, una zia, un amore che era ma che non è più? Questo fa Frank, ripercorre gli odori della sua vita e, attraverso questi, le persone più o meno importante che la hanno caratterizzata. E forse grazie a questi odori troverà la sua strada.
In più parti mi sono ritrovata a sottolineare passaggi che mi hanno emozionata o che mi hanno fatto ricordare qualcosa o qualcuno, e tutto questo attraverso parole non eccessivamente ricercate ma scritte, si percepisce, di pancia; da chi certe cose le ha provate e vissute ed è capace di trasmetterle agli altri.
Ho adorato ogni singolo personaggio di questa storia, perchè credo di aver incontrato ognuno di loro - o almeno la loro copia - nei miei anni vissuti tra balere e circolini.
 Attorno a noi la giovane ballava con il vecchio, il grassone con la tazzina, il pelato con la svampita, la stanga con l'adolescente. Le coppie partivano alla conquista del loro metro quadrato, due passi a destra e due a sinistra, ed era tutto un incollarsi di camicie e gomiti e petti e sguardi in quel luogo così speciale che è la pista, dove la vita rinuncia a presentare il conto, anche per una sera soltanto.
C'è sempre la coppia con una differenza di età pronunciata; la coppia che non va a tempo ma nonostante tutto, in due, non sbagliano un passo - come se vivessero in un mondo musicale tutto loro, mi verrebbe da dire -; la coppia che fa scuola di ballo e crede di poter occupare la pista con evoluzioni esagerate e fuori luogo; la coppia in cui a guidare è la donna, perchè l'uomo è troppo molle o la dama è troppo generale; la coppia di vedovi che magari prima della morte dei rispettivi consorti non uscivano neanche per andare al supermercato da quanto si sentivano vecchi e stanchi; la coppia con uno dei due in abbondante sovrappeso che però balla librandosi sulla pista come fosse un libellula; insomma, ce ne sono per tutti i gusti come, per tutti i gusti, ne troverete in questo libro. Dovrete solo prenderlo in mano, mettervi comodi, sentire il tempo e farvi condurre da questa autrice che non conoscevo ma che ora passa di diritto tra quelle di cui voglio leggere tutto.  
Voglio lasciarvi con alcuni dei passaggi che più ho amato e che, spero, potranno farvi decidere di correre a leggere questo romanzo.
Ne sono certo, i suoi occhi brillavano nel rivedere momenti che riguardavano anche me e che io non sapevo di aver vissuto. Ci sono persone che abbiamo sfiorato e che non sappiamo di avere trasformato.
Ognuno di noi dovrebbe accumulare fotogrammi necessari alla sopravvivenza, scatti che restano nella mente come scorte di piacere che fanno dell'esistenza un passaggio straordinario, nonostante il dolore e i nostri corpi destinati a marcire.
La vita non ti dà tutto ciò che desideri, mi spiegava, mostra le portate e dice questo te lo do e questo te lo nego, sta a te scegliere se campare con la certezza di una mancanza oppure con l'idea che ci sia qualche cosa di buono verso il quale andare. Più delle risposte giuste, per l'Emerenzin contavano le domande utili.
A volte una persona ci occupa i pensieri e se ne sta lì, attaccata al quotidiano, per farcelo perdere di vista. È una distrazione, un nome proprio dato a un desiderio astratto. Ma non è amore, l'amore è differente.
Andrei avanti per pagine e pagine ma mi rendo conto già così di essere andata un po' troppo lunga con questa recensione. Spero mi perdonerete ma non potevo non dedicare a questa piccola chicca lo spazio che credo meriti. Paola Cereda mi ha riportato in un mondo che con il passare del tempo avevo accantonato in un angolino del mio cuore; ha saputo prendere quel mondo e riportarlo a pulsare con tutte le meravigliose emozioni che mi ha regalato. Difficilmente scorderò Frank e gli altri bislacchi, quanto esageratamente veri, personaggi di questo libro.
Ora, se vi ho incuriosito almeno un po', correte a leggerlo e poi, mi raccomando, tornate a dirmi se anche a voi ha fatto l'effetto che ha fatto a me!

VOTO: 



lunedì 26 giugno 2017

Coming soon #18 - L'ultima notte al mondo di Bianca Marconero

Buongiorno e  buon lunedì lettori. Come state? Passato bene il week end?
Ci apprestiamo a trascorrere l'ultima settimana di giugno, un mese che quest'anno è stato caratterizzato da temperature particolarmente roventi rispetto al solito. Speriamo che poi, quando sarà ora di andare in ferie, non ce la faccia pagare.
Ma torniamo al blog e alle notizie libresche. Questa settimana, esattamente il 29 giugno, uscirà in tutte le librerie e negli store online il nuovo libro di Bianca Marconero, autrice di diversi romanzi tra i quali conoscerete sicuramente la serie Albion. Questo nuovo lavoro si chiamerà L'ultima notte al mondo - chi acquisterà la versione cartacea troverà all'interno anche il prequel Ed ero contentissimo - e sarà edito da Newton Compton editore.
Un libro che io non vedo l'ora di avere tra le mani!!!
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Titolo: L'ultima notte al mondo
Autore: Bianca Marconero
Genere:
Narrativa contemporanea
Pagine: 320
Costo: 5.90 € cartaceo (che comprende all'interno anche la novella Ed ero contentissimo) - 3.99 € ebook (novella esclusa)
Pubblicazione: 29 giugno 2017 - Newton Compton

Descrizione: Marco Bertani ha ventitré anni e lavora in una rete televisiva. Un giorno inaspettatamente si scontra con Marianna Visconti, ex compagna del liceo e amore non corrisposto della sua vita. Tra i due non c'è mai stata vera amicizia, ma quando a Marianna si prospetta l'occasione per condurre un programma televisivo ideato proprio da Marco, si ritrova ad accettare la sfida, convinta che sarà l'occasione che le mancava per far vedere a Luca, il fidanzato con cui è in crisi, di cosa è capace.
 
Titolo: Ed ero contentissimo
Autore: Bianca Marconero
Genere: Narrativa contemporanea 
Pagine: 58
Costo: 0.49 € ebook
Pubblicazione: 29 giugno 2017 - Newton Compton

Descrizione: “Mi chiedevi sempre se c’era una speciale, una che mi tenesse sveglio, qualcuna a cui pensassi e io rispondevo che non c’era.
Era una bugia, papà.
Io una ragazza speciale ce l’ho da cinque dei miei diciotto anni.
Lei, papà, è il motivo per cui crederò sempre ai colpi di fulmine, mi fiderò sempre delle canzoni, saprò che si può tutto per amore. E non dico per conquistare la persona che ami, ma per permetterle di star bene. Si può tutto senza avere nulla in cambio, insomma, senza una possibilità al mondo di essere felici.
Ah, perché la mia ragazza mica lo sa che sono innamorato di lei”.
Cinque anni prima de L’ultima notte al mondo, tra i banchi di scuola, Marco si innamora di Marianna. Negli anni del liceo, Marco affronta Negazione, Rabbia, Patteggiamento, Accettazione e Depressione: le Cinque Fasi dell’Elaborazione dell’Amore.
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Cosa ne pernsate? Amate questa autrice? Comprerete questo libro?
Vi auguro una meravigliosa settimana!

sabato 24 giugno 2017

Recensione #192 - Assissinio sull'Orient-Express di Agatha Cristie


Buongiorno lettori, oggi vi parlerò di un mostro sacro della letteratura gialla che io, e non dico quanto me ne vergogni, non avevo mai avuto il coraggio di leggere fino ad oggi. Per cominciare in bellezza mi sono buttata uno dei suoi libri più famosi - da cui hanno tratto film e telefilm - che tutti voi, almeno una volta, avrete sentito nominare. Si tratta Assassinio sull’Orient Express di Agatha Christie edito da Mondadori - pag. 238.


Sinossi: L'Orient-Express, il famoso treno che congiunge Parigi con Istanbul, è costretto ad una sosta forzata, bloccato dalla neve. A bordo qualcuno ne approfitta per compiere un efferato delitto, ma, sfortunatamente per l'assassino, tra i passeggeri c'è anche il famoso investigatore belga Hercule Poirot, al quale verranno affidate le indagini. Poirot, in effetti, risolverà il caso, non prima, però, di essersi imbattuto in una sensazionale sorpresa.

Un periodo, questo, ricco di scelte di lettura straordinarie per me! Oggi vi porto con me a fare un viaggio. Mettetevi comodi che partiamo. Faremo un viaggio affascinante. Partiremo con il Taurus Express alle 5 del mattino dalla Siria e precisamente dalla stazione di Aleppo direzione Istanbul, dove poi ci sarà la coincidenza per l’Orient Express. A farci compagnia ci sarà il famosissimo investigatore Hercule Poirot.
Quanto al Taurus non immaginatevi un treno chissà quanto grande, solo due vetture: un vagone letto e un vagone ristorante.
Anche l’Orient-Express è strutturato più o meno nello stesso modo: una vettura letto suddivisa in due - per far trovare spazio a posti di prima e seconda classe- e un vagone ristorante, ma ha anche delle vetture ordinarie a cui si aggiungeranno, durante il viaggio, vetture in arrivo da altre località. 
Sul primo treno cominciamo a conoscere alcuni dei personaggi che ritroveremo nell’intero libro ma il vero viaggio sarà quello sull’Orient-Express. Un viaggio apparentemente tranquillo fino alle 24.37 del secondo giorno quando, degli strani movimenti cominciano ad avvenire negli scompartimenti e soprattutto quando il treno si ferma, in mezzo al nulla, bloccato dalla neve in Jugoslavia. È mattina quando un viaggiatore del vagone letto Istanbul-Calais – un certo signor Ratchett – viene trovato morto nel proprio vagone letto, - pugnalato in dodici punti diversi - con la serratura chiusa dall’interno. Il viaggiatore è lo stesso che il giorno prima, conoscendo la fama di Poirot, gli aveva proposto di lavorare per lui per proteggerlo visto che aveva un nemico e si sentiva in pericolo. Tra la mezzanotte e le due del mattino è l’ora della morte ipotizzata da un medico presente, proprio l’orario in cui Poirot viene svegliato da strani movimenti e rumori poco lontani dal proprio scompartimento. Poirot viene convinto a prendere in mano le indagini in attesa che la polizia jugoslava raggiunga il convoglio.
Da questo momento ci troviamo a investigare insieme a lui spulciando nomi dei passeggeri, piantina del vagone letto e documenti di ogni tipo, nonché parlando con ogni singola persona potenzialmente informata sui fatti. L’inserimento della pianta della vettura-letto con l’abbinamento dei nomi ad ogni posto letto credo sia una chicca, che rende tutto più chiaro al lettore permettendogli di immaginare in modo preciso il luogo del delitto.
Con il suo stile incalzante l’autrice sa tenere alta l’attenzione del lettore che per tutta la lettura cercherà di scoprire l’assassino prima di Poirot, per quanto mi riguarda senza grandi risultati. Ogni passeggero ci sembrerà un possibile colpevole e ascoltando ognuna delle loro voci potremo aumentare o diminuire i nostri sospetti. Il culmine avviene ovviamente con la soluzione del delitto che appare geniale e ben congegnata. Ovviamente io non ci avevo capito nulla e solo Poirot ha potuto aiutarmi.
Un libro, questo, scritto nel 1934 in cui non c’è nulla che potrebbe essere definito vecchio e questa credo sia la grande caratteristica dell’autrice: anticipatrice dei tempi ma ancora attuale sia come stile che come storia dopo quasi un secolo.

Le pagine scorrono velocemente grazie anche ai numerosi dialoghi necessari ai fini degli interrogatori ed io mi sono trovata ad essere completamente travolta dall’indagine e dalla voglia di scoprire.
Lo stile è semplice e pulito ma capace di far emergere ogni singola caratteristica – fisica e comportamentale – dei tantissimi personaggi che arricchiscono la storia.
Particolare nello svolgimento è secondo me il personaggio di Bouc, uno degli amministratori della compagnia dei vagoni-letto che fa un po’ da grillo parlante pessimista. Per tutta la lettura, l’ho trovato affine a me nella mia parte di lettrice: mentre Poirot si muove con sicurezza e scopre dettagli su dettagli lui, palesemente, dice di non riuscire a capirci nulla e si fa abbagliare da indizi di poco conto.
Il testo è diviso in parti den distinte tra loro: i fatti, le deposizioni, le meditazioni di Hercules Poirot. La schematizzazione è sicuramente una delle caratteristiche che più salta all’occhio e che permette di non perdere il filo durante tutta la lettura.
Interessante la parte in cui la Christie fa un chiaro riferimento proprio al libro che il lettore ha per le mani:
Ah! - sospirò. - Se almeno avessi la penna di Balzaci Descriverei questa scena... - E con un gesto circolare accennò intorno.
- È un'idea - convenne Poirot.
- Vero? Non credo che sia già stato fatto; e tuttavia c'è lo spunto di un romanzo, qui. Persone di diverse classi sociali, diverse nazionalità e diversa condizione, che per tre giorni, estranee fra loro, devono stare raggruppate insieme.
Mangiare e dormire sotto lo stesso tetto, per così dire, senza potersi allontanare troppo l'una dall'altra. E dopo tre giorni si separeranno, ognuno andrà per la sua strada e non si rivedranno più, probabilmente.
- Provi inoltre a pensare se accadesse un incidente - disse Poirot.
- Ah, no, amico mio...
- Certo, dal suo punto di vista non c'è da augurarsi una simile evenienza, ma proviamo per un attimo a pensarci. Per esempio, se tutta questa gente avesse in comune... la morte.
All’ideatore del Grande Fratello dico: non hai inventato nulla che questa autrice non avesse già ideato. Ecco, però se gli autori volessero prendere spunti - visti i personaggi che normalmente partecipano al famoso reality televisivo - un omicidio all’interno non ci starebbe male ahahahhahaha
A parte gli scherzi, concludo questo mio pensiero dicendo che ora capisco perché Agatha Christie è ritenuta una delle più grandi, se non la più grande in assoluto, scrittrice di gialli di sempre.
Credo che a breve tornerò a leggerla.
E voi, quali o quanti libri di questa autrice avete letto? Siete degli appassionati o, come me, avete sempre avuto paura di affrontarla?


VOTO: 



venerdì 23 giugno 2017

BibliOmaggi #17


Buongiorno lettori! L'avvicinarsi della bella stagione porta, generalmente, alla pubblicazione di tantissimi nuovi romanzi. Anche quest'anno le case editrici non si sono smentite e dall'inizio della primavera ad oggi c'è stato solo l'imbarazzo della scelta. A me sono arrivati molti libri, ovviamente tutti insieme, ed ora sto cercando di leggerli nel più breve tempo possibile. Di alcuni trovate già la recensione, di altri la troverete nelle prosssime settimane.
Ma basta chiacchiere, ecco cosa ha trovato un posto sui miei scaffali!
  • La felicità vuole essere vissuta di Loredana Limone edito da Salani  che ringrazio per la copia. 468 pagine. Data pubblicazione:  18 maggio 2017.
    Libro che conclude magistralmente la serie di Borgo Propizio. Già letto e recensito qui 
Sinossi: Borgo Propizio: dopo il terribile sisma che li ha colpiti nella terra e nel cuore, gli abitanti si impegnano per tornare alla vita e alla serenità e le loro esistenze si incontrano, si scontrano, si intrecciano in maniera come sempre imprevedibile. Così aumentano i turisti stranieri, l’A.C. Propiziese scala la classifica, la boutique Amandissima conquista prestigiosi clienti; aprono negozi di economici e bravissimi parrucchieri cinesi, nascono nuovi amori e ne muoiono altri, mentre le coppie ‘storiche’ restano solide seppur turbate da qualche gelosia. Come se non bastasse, il borgo è in trepida attesa di una troupe cinematografica: un film a Borgo Propizio! O meglio, un film su Borgo Propizio, perché quella del leggendario fondatore Aldighiero il Cortese è una storia davvero intrigante e perché, aggiunge sibillino il regista, viene sempre il momento in cui bisogna rendere ciò che si è preso… Che cosa avrà voluto dire? Quale segreto aleggia tra le strade acciottolate del paese?
Al quarto romanzo, la saga di Borgo Propizio si conferma un luogo dell’anima dove rifugiarsi e sentirsi a casa, il posto migliore dove vivere.
  • Non ditelo allo scrittore di Alice Basso edito da Garzanti che ringrazio per la copia, 316 pagine. Data pubblicazione:  18 maggio 2017.
    Terzo capitolo con protagonista la nostra amata Vani Sarca. Non posso ancora sbilanciarmi ma… per quanto mi riguarda Alice è sempre una garanzia!  Già letto e recensito qui 
Sinossi: A Vani basta notare un tic, una lieve flessione della voce, uno strano modo di camminare per sapere cosa c'è nella testa delle persone. Una empatia innata che lei mal sopporta, visto il suo odio per qualunque essere vivente le stia intorno, e che però è fondamentale nel suo mestiere. Perché Vani è una ghostwriter. Presta le sue parole ad autori che in realtà non hanno scritto i loro libri. Si mette nei loro panni. Un lavoro complicato di cui non può parlare con nessuno. Solo il suo capo sa bene qual è ruolo di Vani nella casa editrice. E sa bene che il compito che le ha affidato è più di una sfida: deve scovare un suo simile, un altro ghostwriter che si cela dietro uno dei più importanti romanzi della letteratura italiana. Solo Vani può farlo uscire dall'ombra. Ma per renderlo un comunicatore perfetto, lei che ama solo la compagnia dei suoi libri e veste sempre di nero, ha bisogno del fascino ammaliatore di Riccardo. Lo stesso scrittore che le ha spezzato il cuore, che ora è pronto a tutto per riconquistarla. Vani deve stare attenta a non lasciarsi incantare dai suoi gesti. Eppure ha ben altro a cui pensare. Il commissario Berganza, con cui collabora, è sicuro che lei sia l'unica a poter scoprire come un boss della malavita agli arresti domiciliari riesca comunque a guidare i suoi traffici. Come è sicuro che sia arrivato il momento di mettere tutte le carte in tavola con Vani. Con nessun'altra donna riuscirà mai a parlare di Chandler, Agatha Christie e Simenon come con lei. E quando la vita del commissario è in pericolo, Vani rischia tutto per salvarlo. Senza sapere come mai l'abbia fatto. Forse perché, come ha imparato leggendo La lettera scarlatta e Cyrano de Bergerac, ogni uomo aspira a qualcosa di più grande, che rompa ogni schema della razionalità e della logica. Vani è ormai uno dei personaggi più amati dai lettori italiani.
  • Tutta colpa del mare (e anche un po’ di un mojto) di Chiara Parenti edito da BUR Biblioteca Univ. Rizzoli. 319 pagine. Data pubblicazione:  27 aprile 2017 copertina flessibile.
    Questo libro mi è stato proposto direttamente dall’autrice e mi è sembrato perfetto per questo periodo di gran caldo. Già letto e recensito qui 
Sinossi: Lettura consigliata agli astemi - perché cambino idea! La vita di Maia Marini procede a vele spiegate verso la felicità: un fidanzato appartenente a una prestigiosa famiglia, un lavoro presso una delle più rinomate agenzie di comunicazione di Milano, tre amiche splendide con cui trascorrere il weekend per festeggiare l'addio al nubilato di Diana, la futura cognata! Peccato che la meta prescelta sia la Versilia, dove Maia ha passato le vacanze fino all'estate dei 16 anni. Ritornare nei luoghi in cui ha lasciato il cuore e rivedere Marco, il primo amore, la manda in tilt. Così decide che qualche mojito non potrà farle male… e anzi l'aiuterà. Il mattino dopo, però, Maia non ricorda niente. Non ha idea di cosa abbia combinato durante quel folle venerdì notte. In compenso, però, lo sanno i suoi 768 amici di Facebook. Cercando di ricucire una situazione compromettente e compromessa in ogni settore della sua vita, Maia si troverà a porsi una domanda fondamentale: e se invece che la fine di tutto, fosse solo un nuovo inizio? Perché se è vero che l'alcol fa fare pazzie, è altrettanto vero che a volte aiuta a fare la cosa giusta! Mood: Ironico - YouFeel è un universo di romanzi digital only da leggere dove vuoi, quando vuoi, scegliendo in base al tuo stato d'animo il mood che fa per te: Romantico, Ironico, Erotico ed Emozionante.
  • Bellissimo di Massimo Cuomo  edito da Edizioni e/o, che ringrazio per la copia, 264 pagine. Data pubblicazione:  23 febbraio 2017. Ne sono rimasta affascinata dalla recensione di Michele del blog Mr. Ink Diario di una dipendenza quindi non ho potuto fare a meno di richiederlo. Libro che ho letteralmente adorato. Già letto e recensito qui.
Sinossi: Miguel è bellissimo, di una bellezza rara e miracolosa che sin dalla nascita scatena un culto appassionato in tutta la popolazione della città. Il fratello maggiore Santiago assiste ammirato e intimorito alle prodigiose reazioni che la bellezza dell'altro suscita nel padre e nella madre, nei passanti, nelle vicine di casa che affollano il cortile, nelle pretendenti smaniose che lo incalzano ovunque. Ama il fratello più piccolo ma finisce per diventarne l'ombra. Così come Miguel cattura sempre la luce dei riflettori, a Santiago tocca invece il buio degli angoli nascosti. Gli sguardi delle donne sono tutti per il fratello, la sua bellezza mantiene in secondo piano ogni aspetto dell'esistenza del primogenito. La vita tuttavia non fa sconti a nessuno e anche Miguel dovrà, attraverso un faticoso apprendistato, cercare la via per un rapporto maturo con gli altri. Il romanzo è ambientato in Messico, uno scenario che illumina la storia dei colori del realismo magico. Tutti gli eventi sembrano risplendere di una luce mitica e leggendaria. Il conflitto tra i fratelli, il ruolo dei genitori, le storie d'amore, la violenza, i viaggi sono raccontati attraverso un'introspezione psicologica profonda e realistica, ma assumono al tempo stesso un'aura di leggenda. La storia si snoda fra dispiaceri, fughe, rimorsi, ritrovamenti, abbandoni e illuminazioni, mentre seguiamo le vicende dei due fratelli, dei genitori, delle donne amate, degli abitanti del posto, tutti in modo diverso travolti e segnati per sempre da questo straordinario incontro con la Bellezza.
  • Non lasciare la mia mano di Michel Bussi  edito da Edizioni e/o, che ringrazio per la copia, 354 pagine. Data pubblicazione: 11 maggio 2017. Se mi seguite sapete che adoro questo autore che per me è stata la vera rivelazione dello scorso anno. Questo è l'ultimo libro uscito ed io non vedo l’ora di leggerlo!
Sinossi: Un omicidio non è un omicidio se non c'è un cadavere, e il cadavere di Liane Bellion non si trova. Eppure ci sono schizzi di sangue nella sua camera d'albergo. Ed è sparito un coltello. E qualcuno giura di aver visto il marito, Martial, spingere un carrello fino al parcheggio con fare sospetto: il cadavere della moglie? È la settimana di Pasqua e l'isola della Réunion, paradiso tropicale francese in mezzo all'oceano Indiano, pullula di turisti, il che non impedisce alla giovane e ambiziosa comandante della brigata di gendarmeria, Aja Purvi, di affrontare il caso senza riguardi per nessuno. Nelle indagini è coadiuvata dal fido sottotenente Christos Konstantinov, uno strampalato cinquantenne che sull'isola è soprannominato il "profeta", gran bevitore e fumatore di marijuana nonché fine investigatore. È caccia all'uomo sull'isola intensa, come i francesi chiamano La Réunion: un vulcano di più di duemila metri circondato da deserti di cenere, foreste tropicali e barriere coralline; uno scoglio nell'oceano popolato da un variopinto miscuglio di razze unico nel suo genere. La rocambolesca fuga del protagonista ha dell'incredibile: come fa un uomo solo, con una bambina di sei anni al seguito, a sgusciare continuamente tra le maglie dello spiegamento di forze più imponente che sia mai stato messo in atto sull'isola? Ma forse c'è lo zampino di una misteriosa dama azzurra con l'ombrello...
  • Confessioni audaci di un ballerino di liscio di Paola Cereda  edito da Baldini & Castoldi, che ringrazio per la copia, 201 pagine. Data pubblicazione: 04 maggio 2017. Questo libro mi ha incuriosito da subito - soprattutto per un titolo che mi riempie di ricordi - e mi chiamava a se. Poi ho letto il pensiero super positivo della scrittrice Sara Rattaro su facebook e le ho commentato che già mi ispirava e da quel momento ancora di più. Sara me lo ha fatto mandare dalla casa editrice! Ma quanto è stata carina?!
Sinossi: Il Sorriso dancing club, la balera più famosa del Polesine, compie cinquant'anni. Il suo proprietario, Frank Saponara, organizza una grande festa di compleanno alla quale partecipa l'intera comunità di Bottecchio sul Po. Frank è un ballerino di liscio che ha avuto tante donne quante sono le mazurche che ha ballato, ma quelle che hanno segnato la sua carriera sentimentale sono tre: Ivana, il suo primo amore, Kristelle, una star del porno, e Barbara, musicista e cantante. La sera del compleanno del Sorriso le tre donne si ritrovano sulla stessa pista mentre, poco distante, nella golena di Ca' Silente, Vladimiro Emerenzin, amico di Saponara e poeta di paese, muore in strane circostanze. Tra le sue dita, un biglietto della festa alla quale non ha partecipato e una parola scritta a matita. Frank è chiamato a dare un senso a quell'ultimo messaggio e scopre che la vita è come il liscio: si balla in due e bisogna andare a tempo.


  • In carne e cuore di Rosa Montero edito da Salani, che ringrazio per la copia a sorpresa, 222 pagine. Data pubblicazione: 11 maggio 2017. Mi è arrivato a sorpresa, non lo conoscevo, ma mi ispira parecchio. Ovviamente però prima avranno priorità quelli che ho richiesto.
Sinossi: Non è facile accettare la propria età quando non sei più una giovane donna, hai superato i cinquanta, vivi da sola e il tuo amante ti lascia perché aspetta un figlio dalla moglie. Così, quando Soledad scopre che all'opera incontrerà il suo ex, decide di ingaggiare un gigolò per farlo ingelosire. Ma all'uscita dal teatro un imprevisto violento fa prendere agli eventi una piega inaspettata e segna l'inizio di una relazione tormentata, vulcanica e a tratti pericolosa. Con ironia, ma anche con la rabbia e la disperazione di chi si ribella alla crudeltà del tempo, il racconto della vita di Soledad si intreccia alle storie degli scrittori maledetti della mostra che lei sta organizzando per la Biblioteca Nacional di Madrid. Un intrigo emozionale che ci parla degli anni che avanzano, della paura dell'abbandono, del fallimento, ma anche della speranza, della necessità di amare e della gloriosa tirannia del sesso, dell'esistenza intesa come un fugace momento in cui si può solo essere vittime o carnefici. La scrittrice spagnola scava con acuta e ironica sensibilità nei sentimenti di una seduttrice impenitente alle prese con l'inesorabilità della vita.
  • L'undicesimo comandamento di Niccolò Zancan edito da Sperling & Kupfer, che ringrazio per la copia, 265 pagine. Data pubblicazione: 16 maggio 2017. Un libro particolare e molto attuale che mi incuriosisce.
Sinossi: Cosa succede se tutto quello che hai sempre sognato, in realtà, non vale quanto avevi creduto? Andrea Marai è un giornalista in carriera. Appassionato, ambizioso, iperconnesso, vive schiacciato dal suo presente inquieto. Orfano del suo migliore amico, morto troppo presto e in circostanze poco chiare, pesca a piene mani dalle opportunità che la vita gli presenta, l'unico modo che conosce per sfuggire alla mediocrità. Francesca, sua moglie, lo ama e da lui vorrebbe un figlio, eppure fatica a capirlo, ostinandosi a leggere in questa frenesia solo insoddisfazione. Le bugie sono un velo dietro cui il loro matrimonio si sta pian piano sgretolando. Ma Andrea è distratto, perché ha appena scritto l'intervista perfetta e sta per vincere il premio più ambito. Poi, proprio lì, sul palco della consacrazione, il crollo. Il momento in cui tutto diventa nero e liquido, l'istante esatto in cui il corpo dice «no». Quello che viene dopo è una metamorfosi dolorosa come una crisi d'astinenza, e poi una fuga rocambolesca verso il mare, verso un'altra vita possibile. Forse per ritrovare se stessi. Forse per cercare qualcos'altro. Un romanzo sulle nevrosi di efficienza, successo e connessione. E sul bisogno di lasciarsi alle spalle una vita che imbriglia per abbracciarne una più autentica, riscoprendo il valore della solitudine e del silenzio.
  • La donna di ghiaccio di Robert Bryndza edito da Newton Compton, che ringrazio per la copia, 374 pagine. Data pubblicazione: 25 maggio 2017. Anche questo è un libro ricevuto a sorpresa. Primo libro di una serie che a quanto sono riuscita a capire in Inghilterra è già a quota cinque volumi pubblicati. Mi ispira abbastanza ma per forza di cose andrà in coda agli altri. 
Sinossi: Il corpo congelato. Occhi spalancati e labbra socchiuse. Come se fosse morta mentre era sul punto di parlare... Quando un ragazzo scopre il cadavere di una donna sotto una spessa lastra di ghiaccio in un parco di Londra, la detective Erika Foster viene subito incaricata dell'indagine sull'omicidio. La vittima, giovane, ricca e molto conosciuta negli ambienti della Londra bene, sembrava condurre una vita perfetta. Ma quando Erika comincia a scavare più a fondo tra le pieghe nascoste della sua esistenza, trova degli strani punti di collegamento tra quell'omicidio e l'uccisione di tre prostitute, assassinate secondo un macabro e preciso rituale. Ma chi era veramente la ragazza nel ghiaccio? Quali segreti nascondeva? Il ritratto che ne dà la famiglia corrisponde alla verità? Erika ha l'impressione che tutti gli elementi cui si aggrappa nel corso delle ricerche le scivolino via dalle dita, ma è cocciuta, determinata e disposta a qualunque cosa pur di arrivare a capire che cosa si cela dietro quella morte violenta...
  • Sei quattro di Hideo Yokoyama edito da Mondadori, che ringrazio per la copia, 594 pagine. Data pubblicazione: 06 giugno 2017. Un libro che in realtà ho chiesto per Marina - quindi se vi interessa lo troverete sicuramente presto tra le sue recensioni - ma che non è detto che prima o poi non legga anche io! 
Sinossi: Se Mikami Yoshinobu, il capo ufficio stampa della polizia regionale, potesse trasferire lo sconforto che prova nel corpo di un suo nemico, quest'ultimo stramazzerebbe di schianto per il dolore: sua figlia Ayumi è scappata da casa, a soli sedici anni, e da tre mesi è introvabile. L'ultima volta che Mikami l'ha vista era accovacciata al buio in un angolo della sua stanza e si colpiva il volto con i pugni, se lo graffiava. "Non la voglio questa faccia" gridava. Ayumi era convinta di avere un viso bruttissimo, come quello del padre. Questo crime giapponese, paragonato dal "Guardian" ai romanzi di Stieg Larsson, si apre con una scena all'obitorio dove Mikami, appunto, è stato chiamato per identificare un corpo di ragazza, forse quello della figlia. Che non è, con sollievo dell'ex ispettore. Per ovvie associazioni, dolorosi ricordi si fanno strada nella mente del poliziotto riportandolo al 1989, il sessantaquattresimo e ultimo anno dell'era Shòwa, e a un problematico caso che la polizia all'epoca non era riuscita a risolvere. Una bambina era stata rapita e uccisa, nonostante il pagamento del riscatto richiesto. I colpevoli mai trovati. L'impopolare caso Sei Quattro, come era stato chiamato, che da anni ormai aveva steso un'ombra sulla credibilità del dipartimento e delle istituzioni, in una società dove il primo comandamento è quello di "non lasciare mai un crimine impunito". Un caso che riemerge drammaticamente ora, dopo quattordici anni, dal momento che il capo della Polizia nazionale vuole venire in visita per scusarsi ufficialmente con la famiglia della fanciulla uccisa. Piccoli fuochi si accendono nella memoria di Mikami, forse un'anomalia nelle procedure, forse alcuni comportamenti non chiari dei colleghi, forse alcuni vuoti nel castello di una burocrazia vasta e complessa. Lentamente, in modo inesorabile, la maledizione del caso Sei Quattro riprende la sua forma più spaventosa per attirare nuove vittime nella tenebra. Romanzo sul sistema dei rapporti relazionali ed etici all'interno della società e delle istituzioni giapponesi, il libro è stato paragonato a una torre Jenga - in cui ogni elemento, anche il più periferico, deve essere mantenuto perché l'equilibrio della struttura non venga compromesso. Anche per questo si parla di Sei Quattro come di un "bureaucracy thriller".
  • TLa ragazza dell'altra riva di Mitsuyo Kakuta edito da Neri Pozza - che ringrazio per la copia - 331 pagine. Data pubblicazione:  16 marzo 2017. Un libro che mi incuriosisce e che ha una cover meravigliosa!!!
Sinossi: Sayoko ha trentacinque anni, un marito ligio alla tradizione materna che vuole la donna chiusa tra le pareti di casa, a occuparsi con saggezza delle faccende domestiche, una figlia di tre anni, Akari, che nel parco, dove Sayoko di tanto in tanto la conduce, se ne sta a giocare da sola in un angolo, discosta dagli altri bambini. Anche Sayoko è sola, ma soffre terribilmente della sua solitudine. La routine quotidiana è per lei un peso che, giorno dopo giorno, si accresce a dismisura e minaccia di soffocarla. La donna decide così di rispondere a svariati annunci di offerte di lavoro. Dopo aver collezionato una marea di rifiuti, riceve la chiamata di Aoi, titolare di una società, la Platinum Planet, che offre un servizio di sorveglianza e un aiuto domestico alle persone che si avventurano in viaggi di lunga durata. Il lavoro è semplice, si tratta di annaffiare le piante, strappare le erbacce in giardino, ritirare la posta e fare le pulizie. Sayoko accetta con entusiasmo. Si ritrova così a dividere il tempo con una donna che ha la sua stessa età, ha frequentato la sua stessa università, e ostenta una personalità e uno stile di vita completamente diversi dai suoi, se non addirittura agli antipodi. Lei vive in funzione dell'opprimente marito e della figlia. L'altra dirige una piccola azienda e si gode la propria libertà pur celando, dietro un'apparente sicurezza di sé, un passato difficile con cui fare i conti. Durante i turni le due donne si studiano, si confidano e si domandano segretamente come sarebbe potuta essere la loro vita, se avessero fatto l'una le scelte dell'altra. Mentre Sayoko inizia a rinascere, riscoprendo la voglia di uscire e di avventurarsi nel mondo, Aoi percepisce dentro di sé un sottile cambiamento, come se quella donna conosciuta, per caso fosse una "ragazza dell'altra riva", venuta direttamente dal suo passato per dirle che non è troppo tardi per ricominciare a vivere.
Ecco qui, come vedete ce n'è per tutti i gusti quindi aspetto i vostri commenti! Ditemi cosa vi ispira e cosa no o cosa, magari, avete già letto! ;)