lunedì 20 ottobre 2014

Recensione #31/2014 - Jane Eyre di Charlotte Bronte

Ciao a tutti, come state? Oggi, tenendo fede agli obiettivi prefissi per il Blogger Love Project, sono qui per condividere con voi il mio pensiero su un libro che ho finito di leggere da circa una settimana.
Sto parlando di Jane Eyre di Charlotte Bronte, pag. 717. Un grande classico della letteratura che tutti dovrebbero leggere almeno una volta nella vita.

Sinossi: Dopo un'infanzia difficile, di povertà e di privazioni, la giovane Jane trova la via del riscatto: si procura un lavoro come istitutrice presso la casa di un ricco gentiluomo, il signor Rochester. I due iniziano a conoscersi, si parlano, si confrontano e imparano a rispettarsi. Dal rispetto nasce l'amore e la possibilità per Jane di una vita serena. Ma proprio quando un futuro meraviglioso appare vicino, viene alla luce una terribile verità, quasi a dimostrare che Jane non può essere felice, non può avere l'amore, non può sfuggire al suo destino. Rochester sembra celare un tremendo segreto: una presenza minacciosa si aggira infatti nelle soffitte del suo tetro palazzo.

Difficile parlare di un super classico come questo. Sicuramente è uno di quei libri che potrebbe incutere timore per paura di una scrittura non più attuale, per paura di una trama noiosa e senza colpi di scena. Ecco, questo libro è tutto tranne che non attuale e noioso!
La cosa che ogni volta continua a stupirmi è quanto un libro scritto nel 1847 possa risultare così attuale! Nonostante siano passati 167 anni, Jane potrebbe essere tranquillamente la protagonista di un romanzo moderno. E che protagonista! Caparbia, appassionata, forte e temeraria. Certo un po' bruttina, ma cosa importa quando si ha un carattere capace di dominare le situazioni più difficili? E il destino non rende proprio la vita facile a questa ragazzina che conosciamo ancora bambina, orfana ed accudita da una zia che non l'ha mai voluta. Le vessazioni da parte dei cugini - ma soprattutto del cugino - sono all'ordine del giorno, e l'indifferenza della zia davanti a tutto questo assolutamente inaccettabile.
Ecco come viene descritto nel libro:
"Non lo ricordavo, ma sapevo ch'era mio zio diretto - il fratello di mia madre -, ch'egli m'aveva preso in casa sua quando da piccola ero rimasta orfana; e che nei suoi ultimi momenti di vita aveva fatto promettere alla signora Reed che mi avrebbe allevata come uno dei propri figli. La signora Reed probabilmente credeva di aver mantenuta la promessa; forse l'aveva mantenuta per quello che le permetteva la sua natura. Ma come in realtà avrebbe potuto amare un'intrusa, che non era della sua razza, che non le era unita da nessun legame, dopo la morte del marito? Doveva vedermi come un'estranea immischiata di continuo nel suo gruppo familiare."
Una scelta sicuramente vincente del libro credo sia stata quella di affidare la narrazione proprio a Jane, che spesso si rivolge anche al lettore rendendolo partecipe degli avvenimenti - tanti - che popolano il romanzo.
Da subito si può notare quanto l'autrice sia capace di descrivere i personaggi in modo molto minuzioso ma mai eccessivo; lo stesso avviene con le ambientazioni, che siano essi paesaggi sconfinati o stanze circoscritte. Ma tanto brava è nella descrizione prettamente fisica dei suoi personaggi, altrettanto lo è con i loro sentimenti, i loro pensieri, le loro peculiarità. Spesso ci ritroviamo ad arrabbiarci o soffrire con loro, come se vivessimo sulla nostra pelle ciò che ci viene raccontato.
Il crescendo della narrazione lo si ha con l'arrivo di Jane alla scuola di Lowood prima, e con il suo traferimento come governante a casa del signor Edward Rochester poi. E' proprio lasciando la casa della zia che vediamo il suo atteggiamento cambiare, diventando più aperta al mondo: prima grazie all'amizia con Helen Burns e poi grazie al suo attaccamento a Edward. Il suo carattere cambia, diventa più aperta, meno cupa e ci lascia entrare nel suo cuore condividendo i pensieri più intimi.
L'autrice ci regala un amore di quelli che riempiono il cuore, che fanno vibrare le corde dell'anima; ma ci regala anche un amore mai banale e mai prevedibile. E' forse però solo nel coronamento di questo amore che Jane non è tanto moderna, di sicuro una protagonista dei giorni d'oggi si sarebbe comportata in modo differente ma comunque, per l'epoca, capisco che la sua figura sia sembrata rivoluzionaria nei suoi atteggiamenti.
Difficile parlare di questo libro senza svelarvi le fasi più salienti quindi mi limito a consigliarvelo e a condividere con voi uno dei passi che più mi hanno fatto emozionare:
"Quando fui certa di poterlo osservare senza essere notata, fissai gli occhi su di lui e, se appena tentavo di distoglierli, inevitabilmente tornavo a guardar da quella parte. Lo osservavo, provando in quella contemplazione un piacere vivo, acuto, eppure straziante, oro puro trafitto da una punta d'acciaio, un piacere simile a quello dell'uomo morente di sete che si trascina sino ad una fonte che sa avvelenata, eppure si china, e ne beve l'acqua come se fosse nettare divino.
Vi è molta verità nel detto secondo il quale 'la bellezza è negli occhi di chi guarda'. Il viso pallido e olivastro del signor Rochester, la sua fronte massiccia, le folte e nere sopracciciglia, gli occhi profondi, la bocca ferma e severa - tutta energia, risolutezza, volontà - non rispondevano ai canoni della bellezza, non erano belli nel senso preciso del termine, ma per me il suo viso era più che bello, esercitava un'influenza, un'attrattiva che, dominandomi, mi toglieva ogni volontà e mi metteva tutta in suo potere. Non avevo voluto amarlo; il lettore sa quanto io abbia lottato per estirpare dal mio cuore i germi dell'amore che vi si erano annidati; ed ora m'era bastato rivederlo perchè quel sentimento si ridestasse in me, più vivo e più forte di prima. Egli mi costringeva ad amarlo senza neppure guardarmi"
Una sola cosa non ho molto amato del libro: un finale un po' poco approfondito rispetto al resto, un risvolto un po' troppo buttato lì e da questo dipende il mio voto non pieno a questo romanzo.
E' comunque una lettura piena di sorprese e molto molto appassionante. Di sicuro in futuro lo rileggerò e spero di rivedere a breve il film che avevo letteralmente adorato!
E voi? Lo avete letto? Cosa ne pensate? Quali sono i classici che rileggereste in ogni occasione e che quindi consigliereste a me? Vorrei prefissarmi l'idea di leggere almeno un classico al mese quindi ho bisogno del vostro aiuto per trovare quelli più belli!

VOTO:  


6 commenti:

  1. Evviva Jane!! Sono proprio contenta di aver messo da parte quelle paure iniziali di cui parli anche tu, di averlo letto, adorato e di averti convinta a leggerlo *-*
    Condivido in pieno il tuo pensiero, il finale ora come ora mi sfugge, capita spesso con quei romanzi talmente belli da rimpicciolire l'importanza del finale.
    A me è piaciuto davvero tanto il modo vivere e affrontare l'amore della mia amica Jane, mi piacerebbe che i tempi non fossero così cambiati.

    Beh.. come non ri-consigliarti Orgoglio e pregiudizio?? ;D
    Ora ho lì in libreria Cime tempestose, una delle prossime letture sicuramente. Ho in wl La signora delle camelie e Persuasione!

    Adoro-adoooooro

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    1. La signora delle camelie e Via col vento continuano ad essermi consigliati da una mia amica virtuale che è appassionata di classici e ne legge un'infinità quindi segna!!! ;)

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  2. Hai ragione, questo romanzo nonostante sia "vecchio" :P è ancora perfettamente attuale. Mi piace molto la tua recensione!

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  3. Bellisismo questo libro che anche se è un classico non stanca mai

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