lunedì 24 febbraio 2014

Quattro chiacchiere con gli autori: Sara Rattaro #2

Buongiorno miei cari lettori! Come state? Qui c'è un bel sole caldo che, nonostante non cambi il fatto che sia lunedì, aiuta ad avere gli animi un po' più allegri e meno sofferenti, almeno per quanto mi riguarda.
Il post di oggi è dedicato ad una scrittrice splendida, che in pochi anni ha saputo farsi strada nel panorema della scrittura italiana arrivando al cuore dei lettori come pochi sanno fare.
E' da settimane che ho in mente di scrivere questo post ed ora mi sono finalmente decisa, adesso credo sia proprio arrivato il momento giusto.
Era il 18 aprile 2013, il mio blog era aperto solo da qualche mese e in un pomeriggio come tanti mi decisi a scrivere ad una scrittrice per farle i complimenti e per chiederle di concedermi un'intervista che potete rileggere qui.
Il suo terzo libro sarebbe uscito dopo poche settimane e nessuno poteva immaginarsi - o meglio molti di noi lettori glielo avevamo detto ma lei non se ne convinceva - il grande successo che quell'opera avrebbe riscosso in Italia ma anche all'estero.  
Sto parlando di Sara Rattaro, ed il libro in questione è Non volare via, un elogio all'amore in tutte le sue
forme, anche a quello imperfetto.
Ora, dopo meno di un anno, il libro di Sara è stato pubblicato in Spagna ed è alla seconda ristampa ad una sola settimana dall'uscita. Così mi sono detta che questo fosse il momento migliore per disturbarla ancora e vedere cosa sia cambiato per lei in questo lasso di tempo.
Spero che questa intervista possa entusiasmarvi visto oltretutto che il post più visualizzato di sempre qui sul blog è proprio la recensione che scrissi tempo fa a questo suo splendido lavoro. Dubito che ci sia ancora qualcuno che non abbia mai sentito parlare di lei ma se così fosse questo è il momento di fermarsi un attimo a leggere per scoprire quanto questa Scrittrice italiana sappia fare in modo assolutamente unico il suo lavoro.

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Ciao Sara, e bentrovata qui, nel mio piccolo angolino virtuale. Ti ringrazio per la tua sempre enorme disponibilità nei miei confronti. 
La prima cosa che ti chiesi nella prima intervista fu quella di presentarti e di raccontare ai miei lettori quale fosse il tuo lavoro. Ora, dopo quasi un anno ti rifaccio la stessa domanda per capire se hai finalmente deciso di fare la scrittrice a tempo pieno.

Ebbene si! Ho preso questa decisione. Per fortuna la scrittura e tutto quello che ne deriva in termini di promozione mi ha assorbita al punto di dover decidere di darle lo spazio meritato e ora poso dire di fare la scrittrice di professione.


La prima volta ci siamo "incontrate" quando Non volare via era pronto per essere distribuito nelle librerie; ora, quello stesso romanzo è approdato in Spagna e nel giro di una settimana è già alla seconda ristampa. Cosa si prova e soprattutto cosa è cambiato in te da quando abbiamo parlato la prima volta?

La sensazione è magnifica e io ho la grande voglia di viverla a pieno. In me, in realtà non è cambiato molto, forse sono un pochino più consapevole e padrona di quello che sta accadendo. Non penso pù di essere stata solo molto fortunata, credo di aver anche lavorato nel modo corretto, con passione, facendo un passo alla volta e spero con grande umiltà.

Sempre nella prima intervista mi dicesti che Non volare via era la tua sfida per dimostrare, sopratutto a te stessa, che il successo di Un uso qualunque di te - il tuo secondo romanzo - non era dovuto solamente ad un colpo di fortuna. Io ne ero consapevole già quella volta e come me tutti quelli che per la storia di Viola, Luce e Carlo avevano pianto. Ora, vorrei chiederti, sei soddisfatta? Pensi di poterti finalmente definire una scrittrice a tutti gli effetti? Sappi che non accetto un no come risposta ahahahahahah

Sono molto contenta di Non volare via e del suo successo indipendente da Un uso qualunque di te. Chi li ha letti entrambi non è rimasto deluso dal secondo e chi mi ha conosciuta con Non volare via ha avuto piacere nel leggere Un uso qualunque di te.I miei lettori si sono moltiplicati e questo è per me la vittoria più bella.Ora sono alle prese con la nuova storia e mi piace molto.

Come sai quando posso cerco di seguire le tue imprese. Da qualche tempo ho notato che hai cominciato a tenere delle presentazioni del tuo romanzo anche nelle scuole. Deve essere un'esperienza unica. Mi chiedevo, come vivono i ragazzi di oggi un amore imperfetto come quello raccontato nel tuo libro? Quali sono i commenti che più ti sono rimasti nel cuore dopo quegli incontri? E cosa credi che cambi nel loro approccio al tuo lavoro rispetto a quello che hanno gli adulti?

Sono sempre esperienze fantastiche e i ragazzi sembrano più pronti degli adulti nell’accettare le imperfezioni. Siamo tutti figli di amori imperfetti, solo che i giovani di oggi, rispetto a quelli della mia generazione, ne sono più consapevoli e lo dimostrano con la loro capacità di analisi precisa, puntuale ma molto fantasiosa. Adoro andare nelle scuole, mi arricchisce ogni volta.

Quando ho assistito alla tua presentazione per il Bookcity Milano 2013 una delle domande tra le tante che ti sono state poste è se credi che i tuoi libri siano destinati ad un solo pubblico femminile oppure se pensi che anche un uomo possa apprezzare i tuoi scritti. Io avendo letto tutti e tre i tuoi romanzi sono assolutamente certa che gli uomini, tanto quanto noi donne, dovrebbero leggere le tue storie perchè mai ho trovato una scrittrice donna che sappia così bene, per un romanzo intero, vivere e soprattutto mettere nero su bianco le emozioni di un uomo. Scrivendo Non volare via, quanto è stato difficile lasciare la narrazione al protagonista maschile - Alberto - e quindi provare a pensare come un uomo e a vivere le emozioni come un uomo?

Grazie! È stato complicato finchè non capito che la soluzione era molto vicina a quello che stavo vivendo. Io volevo fare qualcosa di importante, di straordinario e buono ma avevo paura di fallire. Ero un uomo perfetto!!

Se ti chiedessi qual è il libro che è già stato scritto e che avresti voluto fosse stato scritto da te cosa mi risponderesti?

Cent’anni di solitudine.

C'è uno scrittore o scrittrice a cui ti ispiri e che credi abbia avuto un ruolo importante nel tuo stile di scrittura?

Non credo di aver uno scrittore che mi abbia ispirato completamente. Scrivo da sempre e sono figlia, come tanti, dei grandi classici che si incontravano tra i banchi di scuola ma mi piace pensare che tutti i libri di Hemingway e Steinbeck che giravano in casa di mio nonno abbiano contribuito a rendere il mio stile asciutto e sintetico.

Che tipo di scrittrice sei? Una di quelle che stabilisce a priori il numero di ore al giorno da dedicare alla scrittura o preferisci lasciare che siano i tuoi personaggi a decidere per te quando sia il momento di sederti a scrivere?

Io sono il caos e fare programmi e scalette è contro alla mia natura. Ci ho provato ma il risultato è stato pessimo. Poi un giorno mentre sei al supermercato che scegli le verdure arriva un immagine e ti accorgi che è la più bella che i tuoi lettori troveranno nel tuo libro. Funziona così, per fortuna.

Prima di concludere, una domanda che ovviamente non potrei non porti... Sempre nella prima intervista mi dicesti che stavi affrontando una nuova sfida, quella di scrivere un storia vera, dolorosa e commovente. A che punto è quella storia? Possiamo aspettarci a breve una nuova uscita? Puoi svelarci qualcosina in più?

Ci siamo ed è bellissima, almeno secondo me e il mio editore. È stato un viaggio difficile e tormentato ma sono soddisfatta. Margherita e Francesco vi faranno commuovere e arrabbiare. Sono una figlia e un padre che non si vedono da molto tempo perché lei è cresciuta in Danimarca con la madre e come spesso accade in separazioni non serene, se c’è di mezzo anche la distanza geografica, le cose possono essere molto complicate e dolorose.

Mi rendo conto che in questo momento tu sia molto impegnata e credo di averti già sottratto tempo prezioso quindi per il momento ti saluto ma spero di averti qui tra non molto per parlare della tua nuova storia. Quindi il mio è solo un arrivederci.

Grazie a te. È sempre un piacere. A presto

Sara  
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Che dire? Una scrittrice con i fiocchi con cui mi fa sempre un gran piacere "chiacchierare"! Cosa ne pensate? Avete letto qualche suo libro? Se non lo avete fatto consiglio di cercarli subito in libreria e  non ne rimarrete delusi.
 
Per chi se le fosse perse lascio i link alle recensioni dei tre libri di Sara Rattaro.
- Sulla sedia sbagliata edito da Morellini
- Un uso qualunque di te edito da Giunti
- Non volare via edito da Garzanti

13 commenti:

  1. *_____________* bellissima questa intervista! Io ho letto "Un uso qualunque di te" ed è stato un colpo al cuore.. assolutamente meraviglioso! E' bello vedere l'evoluzione di un'autrice e come sia rimasta comunque con i piedi per terra! Spero di poter leggere "Non volare via" quanto prima!

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    1. Devi Monica!!! Ma ti consiglio anche Sulla sedia sbagliata, prima opera ma assolutamente interessante tanto quanto le altre.
      Io come te ho cominciato con Un uso qualunque di te e, devo ammetterlo, è ancora il mio preferito nonostante adori letteralmente gli altri due!

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  2. Bravissima, Dani! Adoro la Rattaro e sono felice che ci sia un altro romanzo in uscita. Spero che l'attesa non sia tanto lunga :))

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    1. Grazie Mik, anche se il vero bravissima va a Sara, sempre disponibile, gentile ed assolutamente umile!
      Anche io spero che l'attesa non sia tanto lunga e spero di poterne annunciare l'uscita presto qui sul mio blog! ;)

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  3. Complimenti, une bellissima intervista! *__*

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    1. Grazie Francesca! Guarda che prima o poi ne chiederò una anche a te!!!!

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    2. Haha, nelle interviste sono un disastro, comunque grazie, magari per il prossimo romanzo ^_^

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  4. Complimentissimi Dany!
    Quando abbiamo conosciuto Sara è stato colpo di fulmine anche per me, in queste sue risposte mi sembra proprio di sentirla parlare in quel microfono!! Molto bella!
    Un uso qualunque di te mi ha rubato e strappato il cuore!
    Oooooh ma che bello leggere che ha deciso di dedicarsi solo alla scrittura *.*

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    1. Sì! Bellissimo che abbia preso i coraggio di lasciare il suo vecchio lavoro per fare solo ed unicamente la scrittrice... Anche perché se non lo fa lei che ha tutto quel talento non vedo che altri possa farlo! Ovviamente alla futura presentazione del prossimo libro mi aspetto di andarci insieme a te! Hihihihihi

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  5. Forse me ne dovrei vergognare ma non conoscevo Sara Rattaro, quindi ti ringrazio per aver fatto nascere in me una certa curiosità. L'ho segnata nella lista dei libri da leggere. A presto Cri

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    1. Ma no...nessuna vergogna...ora hai tutto il tempo di rimediare e spero non ne rimarrai delusa! Mi raccomando, poi fammi sapere!!! :))))

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