martedì 26 novembre 2013

La cena di Natale di Io che amo solo te

Ciao a tuttiiiiiiiiii!!!
Indovinate di che cosa parliamo oggi?
Di un libro che mi ha rapito il cuore come il suo predecessore, un libro di cui ho già parlato molto ma del quale non vi ho ancora raccontato le mie impressioni.
Mi riferisco a La cena di Natale di Io che amo solo te di Luca Bianchini edito da Mondadori ed uscito nelle librerie lo scorso 19 novembre - se ve lo siete perso e vi va di dare una sbirciata, qui trovate il resoconto della serata di presentazione del libro a cui ho partecipato.
Come si intuisce anche del titolo questo romanzo rappresenta la prosecuzione del libro Io che amo solo te, che ho recensito qui, uscito nelle librerie lo scorso maggio, quindi se non avete letto quello, vi consiglio di farlo prima di avventurarvi nella lettura del nuovo libro. Le cena è assolutamente leggibile anche senza aver letto il libro precedente ma sicuramente averli letti entrambi vi permetterà di avere un quadro più completo della situazione e dell'intreccio esistente tra i diversi personaggi.

TramaÈ la vigilia di Natale e sono tutti più romantici, più buoni e più isterici. Polignano a Mare si
sveglia magicamente sotto la neve che stravolge la vita del paese, dividendolo tra chi ha le gomme termiche e chi no. Ma la più stravolta è Matilde, che riceve quella mattina un anello con smeraldo da don Mimì, suo marito, “colpevole” di averla troppo trascurata negli ultimi tempi. Lei si esalta a tal punto da improvvisare un cenone per quella stessa sera nella loro grande casa, soprannominata il “Petruzzelli”, in cui troneggia un albero di Natale alto quattro metri e risplendono le luminarie sul tetto. L’obiettivo di Matilde è sfidare davanti a tutti Ninella, la consuocera, il grande amore di gioventù di suo marito. Ma Ninella, che a 50 anni è ancora una grande guerriera, accetta la sfida. Sbaglia però a farsi la tinta “biondo champagne”, che la renderà meno sicura, ma non per questo meno bella. Quella sera, alla stessa tavola imbandita si siederanno, tra gli altri: una diciassettenne ancora vergine (Nancy); una zia con tendenze leghiste (Dora); una coppia il cui marito forse ha messo incinte due donne (Chiara e Damiano) e un ragazzo gay (Orlando) che ha dovuto scrivere a mano undici menù, su cui spicca il “supplì con la cozza tarantina” preparato con il Bimby. Tra cocktail di gamberi, regali riciclati, frecciate e risate, sparirà l’anello di Matilde, e tutti saranno indiziati. Ma ai due consuoceri, Ninella e don Mimì, importerà solo essere seduti uno accanto all’altra.

Leggere questa nuova fatica di Bianchini è stato un po' come ritrovarsi in famiglia, ritrovare quel sapore speciale del cibo della nonna, quei profumi dolci/amari che fanno riaffiorare i ricordi. Insomma leggere questo libro è stato come partecipare ad una cena di Natale molto speciale, insieme ad amici altrettanto speciali.
Perchè per chi ha letto Io che amo solo te, ritrovarsi ora a leggere La cena di Natale è come riprendere un discorso mai interrotto, è come riassaporare la sensazione di non aver mai smesso di leggere, di non aver mai lasciato i personaggi dopo il matrimonio più in di Polignano.
Anche in questo libro, come in quello precedente chi apre la persiane sul mondo facendoci immergere immediatamente nel paesaggio pugliese della città di Polignano è Ninella, che si ritrova nuovamente alla sua finestra - questa volta ad ammirare la neve, nello scorso libro a maledire il maestrale - immersa in quei pensieri che a Natale vengono naturali, che portano a tirare le somme di un anno passato. 
La figlia maggiore si è appena sposata e lei - nonostante una mezza storia con un uomo sposato che le riempie la casa di surgelati - è ancora con la testa al suo Mimì, quell'amore di una vita mai dimenticato e di cui ha avuto un ulteriore assaggio al matrimonio della figlia. In più ora è sola, con una figlia adolescente - Nancy, uno dei miei personaggi preferiti in assoluto - sempre in lotta con i chili di troppo e con la sua voglia di diventare adulta.
Non è facile per Ninella accettare tutto questo, non è facile per Nancy capire di essere l'unica del suo gruppo a non avere ancora perso la verginità. In questo senso una frase che ho sottolineato e che mi ha molto fatto riflettere è questa: "In fondo, erano due ragazze in cerca di amore. E se Nancy aveva tutta la vita davanti, Ninella temeva di perdere l'ultimo treno." Ma qual'è il treno di Ninella? Il suo pseudo amante o il suo vero amore? Cosa dovrebbe fare? Lasciare perdere i ricordi e continuare per la sua strada o cercare di riavere il suo Mimì - perché diciamocelo...in fondo Mimì è di Ninella più di quanto sia di sua moglie Matilde - ad ogni costo?
In Io che amo solo te avevamo lasciato le due famiglie protagoniste del matrimonio dell'anno, e le ritroviamo qui pronte per festeggiare il loro primo Natale insieme, quella festività per alcuni versi tanto adorata ma che per altri può mettere a dura prova l'equilibrio di una famiglia; se poi come in questo caso i rapporti sono già appesi ad un filo non si può immaginare nulla di buono.
Damiano e Chiara sono ormai felicemente sposati - basta non contare le numerose scappatelle che Damiano si concede con la sua ex -; Orlando vive perennemente a Bari per non essere costretto a fare i conti con gli avvenimenti non proprio gradevoli accaduti al matrimonio del fratello - essere scoperti dal proprio padre in atteggiamenti molto intimi con un uomo non è una cosa facile con cui fare i conti -; Matilde e Mimì vivono sotto lo stesso tetto ma non hanno molto da dirsi - il loro unico argomento di conversazione sono le polpette che la moglie cucina in modo ossessivo -; Nancy non capisce cosa sia successo quel giorno, con Tony, nel trullo del nonno, e non sa come rimediare, Ninella sommersa da surgelati Bofrost che le regalavano incontri clandestini con quell'uomo piacevole ma che non sapeva farle vibrare il cuore. Capite come, in un quadro del genere, un cenone per la vigilia di Natale organizzato da Matilde all'ultimo momento con l'unico scopo di mostrare alla sua consuocera un diamante enorme regalatogli dal marito - lei crede per amore - non può che creare ulteriori disagi. Ecco il pensiero di Matilde raccontatoci dall'autore: "Tra lei e Ninella era giunto il momento della resa dei conti, e la First Lady, come la chiamavano a Polignano, capì che era ora di agire. Doveva darsi una mossa, perché certe occasioni possono non ricapitare più. E la vendetta non è detto che vada servita sempre fredda, a volte bisogna cucinarla subito. Così si convinse che doveva almeno provarci, anche se lei non aveva mai improvvisato una cena in vita sua."

In questo clima di tensione e vendetta lo spettacolo comincia; si deve per forza di cose andare in scena, quindi ogni personaggio indossa il suo vestito più bello ed il suo sorriso più finto per la quiete delle due famiglie, ma soprattutto per Damiano e Chiara sposi novelli ossessionati lui di aver messo incinta la sua ex, lei di essere incinta a pochi mesi dal matrimonio.
Come nel libro precedente ogni personaggio è, a suo modo, protagonista. Ne ritroviamo alcuni già presenti in Io che amo solo te come Vito - il fotografo del matrimonio - Pascal - il truccatore delle dive - la zia Dora - che dopo un viaggio estenuante dal Veneto alla Puglia si presenta con il suo vestito eccessivo ed il suo regalo riciclato - Mariangela - l'amica del cuore di Chiara - Carmelina - l'amica del cuore di Nancy -; Tony - il calciatore sciupa femmine che forse poi tanto esperto non è!!!
Accanto a questi ne troviamo di nuovi, altrettanto importanti ed altrettanto geniali, prima fra tutte la domestica Sisina - maltrattata continuamente da Matilde ed alle prese con una cena dal menù impegnativo da preparare con un aggeggio altrettanto impegnativo, il Bimby - poi ci sono Rossano - l'uomo della Bofrost - ed Enzo - il nuovo amore di Orlando.
In questo intreccio perfetto di personaggi, la cosa che però il lettore aspetta per l'intero libro è assistere all'incontro tra Ninella e Mimì. Durante l'intera lettura mi sono infatti posta mille domande: riusciranno a non far vedere quanto ancora si desiderano? Troveranno un momento tutto per loro? Coroneranno il loro amore e saranno finalmente felici?
In questo senso sono rimasta ammaliata dalle parole utilizzate da Luca Bianchini per descrivere il loro incontro dopo mesi di silenzio: "Don Mimì e Orlando, intanto, erano scesi a salutare, ma quando don Mimì vide Ninella chiese a suo figlio di andare avanti, fermandosi qualche scalino più su. Si aggiustò la cravatta sotto il gilè e aspettò che lei alzasse la testa. Era divina, non perché fosse bionda, ma perché era arrivata. Quando lei capì che stava per comparire anche lui, lo guardò come non faceva da mesi. La vita rallentò solo per loro, ma nessuno se ne accorse." Ed anche quelle che raccontano il momento della cena, dove i due si ritrovano vicini e complici: "Fu proprio durante quel momento festoso che, senza battere ciglio, Ninella sentì la mano di don Mimì che la cercava sotto il tavolo. Era una mano sicura, dolce, ferma. Era la mano dell'unico uomo con cui avrebbe voluto ballare un tango. [...] Anche se erano seduti, stavano di nuovo ballando."
Ci credete che ho gli occhi a cuoricino ogni volta che rileggo questi passaggi? E potrei trascriverne altri, ma non voglio rovinarvi il gusto della scoperta.
Quello che sicuramente c'è da dire di questo libro - ed anche del precedente - è che nonostante alla base ci sia una storia molto frivola e divertente, capace di strappare al lettore non poche risate, dall'altra c'è la profonda consapevolezza di trovarsi di fronte ad un autore capace senza riserve di parlare dei sentimenti, quelli veri, come l'amicizia, l'amore, il legame familiare.
Consiglio sicuramente questi due libri - in coppia ovviamente - per i prossimi regali di Natale perché non c'è niente di più bello che riuscire a parlare di sentimenti facendosi una risata! Se amate qualcuno - che sia amico, parente, amante - non può esserci regalo migliore.
Ora vi saluto perché credo di avervi già inondato fin troppo con le mie parole ma ci tengo a ringraziare questo autore - che come dicevo ho avuto modo di conoscere e che ritengo una persona meravigliosa - perchè nei ringraziamenti finali del suo libro mi ha fatto scendere una lacrima. Esagerata direte voi...e invece no...per la prima volta in vita mia ho sottolineato una parte nei ringraziamenti di un libro e nello specifico questa: "Grazie di cuore a ciascuno di voi, che mi avete riempito di parole e abbracci e torte e peperoncini più di quanto meritassi. Grazie ai lettori "silenziosi", che si sono semplicemente ritrovati nelle mie avventure, e a quelli che mi hanno scritto, cui non sempre sono riuscito a rispondere. Ho letto però ogni volta con gioia: le nuove avventure di Nancy e Orlando sono anche figlie dei vostri commenti."
Grazie a te LUCA!!!!!!!! Anche per aver inondato i tuoi libri della musica del mio gruppo preferito: i Negramaro!

Vi lascio il link della serata di presentazione del libro per rendervi conto della meravigliosa persona che ho avuto modo di conoscere!!!

6 commenti:

  1. Innanzitutto bravissima!! E' la tua recensione che più mi è piaciuta!!!!

    Ma quanto sono belli i nomi propri che Luca Bianchini ha scelto per i personaggi??? Ahahahah sono uno più strano ma bello dell'altro..il divertimento inizia già solo leggendo i nomi! Sisina ihihihih Rossano ihihihihih

    Se già con Io che amo solo te mi avevi incuriosita, con questo mi hai proprio convinta!!

    Adorabileeee la frase che hai citato "Era divina, non perchè fosse bionda, ma perchè era arrivata."
    A proposito di tinta, ahhahahah, quando Luca è stato ospite alla prova del cuoco ha detto che ha fatto mille e più domande al suo parrucchiere per chiedergli consiglio sul colore da far fare a Ninella XD

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    1. Ma grazie Michy!!! Mi emozioni dicendo così...io ci metto il cuore sperando di arrivare!! :))))

      Hai visto che nomi speciali? Tanto speciali perché, come lui stesso ha spiegato durante la presentazione, sono nomi di persone reali che ha conosciuto nel vero matrimonio pugliese a cui ha partecipato!!! Sisina è il diminutivo di Rosa! :)))

      Ahahahahah quella del colore dei capelli mi mancava...ahahahahahahah

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    2. io sono di polignano, rossano o orlando non sono proprio nomi comuni da noi, però quasi tutti i cognomi sono tipicamente polignanesi (soprattutto Scagliusi e Labbate), è un particolare che ho molto apprezzato.
      Il libro complessivamente mi è piaciuto, ho però trovato un po' eccessive le parti di abiti, trucco e parrucco

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    3. Hai letto Io che amo solo te prima di questo??? Perchè penso che il trucco e parrucco effettivamente eccessivo per una cena sia il richiamo a quello del matrimonio e ai suoi personaggi!!! :)

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  2. Bellissima recensione. Devo proprio leggere qualcosa di Luca: almeno il primo romanzo di questa mini-serie :))

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    1. Grazie Mik!!! E bentornato!!!
      Io lo adoro...si è capito??? ahahahahahah
      :))))))

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