sabato 4 maggio 2013

Il guardiano invisibile

Ciao a tutti! Oggi è una giornata di sole meravigliosa ma essendo costretta a casa per una mega tonsillite del mio piccolino ho pensato che la cosa migliore da fare fosse raccontarvi qualcosa sull'ultimo libro letto - che ho finito proprio questa mattina - di cui vi avevo già parlato in un altro post quando se ne attendeva con trepidazione l'uscita: Il guardiano invisibile di Dolores Redondo.
Che dire di questo libro? Forse la grande attesa e le enormi aspettative che la campagna commerciale avevano creato in me hanno fatto sì che in realtà io non sia riuscita ad appassionarmi in modo completo al romanzo; peccato, perchè forse, se non mi fossi aspettata di leggere quello che avevano definito il nuovo caso letterario, avrei apprezzato maggiormente quello che alla fine risulta essere un libro con una trama piacevole. Ma andiamo con ordine.
Il genere del romanzo è il thriller, la trama è incentrata sull'assassinio di ragazzine adolescenti il cui cadavere viene ritrovato nudo e ricomposto secondo uno strano rituale che si ripete; con questi presupposti mi sarei aspettata che il romanzo mi tenesse sempre con il fiato sospeso, facendomi disperare nel momento in cui per cause di forza maggiore avessi dovuto smettere di leggere, invece non è andata così. A volte mi sono ritrovata a guardare quanto mancasse alla fine di un capitolo a causa della noia e credo che per un libro questa sia la cosa peggiore. Peccato, perchè la trama in realtà è molto carina e anche la vita della protagonista principale - la detective Amaia Salazar a cui viene affidato il caso - con il suo passato oscuro segnato da un'infanzia difficile ed il suo presente tormentato dai mostri del passato avrebbe sicuramente potuto creare molta più suspense negli avvenimenti, invece il tutto mi è sembrato sempre un po' trattenuto. Poi c'è la questione delle leggende che evocano le figure della mitologia locale, che nel romanzo trovo un po' buttate lì, senza che portino un qualcosa in più agli avvenimenti, anzi per quanto mi riguarda hanno solo appesantito la trama.
Se la fortuna che il libro ha avuto in Spagna può essere paragonata a quella di Carlos Ruiz Zafon, credo che non si possa dire altrettanto per quanto riguarda il tipo di scrittura in quanto se quella de Il guardiano invisibile può essere definita scorrevole e fluida non ha niente a che vedere con la carica di tensione che i libri di Zafon sanno creare nel lettore, ovviamente per quanto mi riguarda. La cosa che mi lascia oltretutto perplessa è il fatto che si parli di trilogia - il libro per come è stato scritto non credo possa avere un seguito, se non per l'utilizzo di Amaia come detective e del filone della mitologia su cui mi sono già espressa in precedenza. Forse capisco di più la possibilità della realizzazione di un film, in quanto la trama avrebbe potuto davvero essere avvincente se avessi trovato quella tensione in più che forse una pellicola cinematografica ben realizzata può dare.
Chi ho amato molto sono invece i personaggi, Amaia, una detective donna che cerca di farsi spazio all'interno di un gruppo di colleghi uomini che nonostante il suo ottimo metodo di lavoro, non le danno il giusto rispetto; la sorella Flora, dispotica e arrabbiata con il mondo proprio come lo era la madre; la sorella Ros, soggiogata dal marito di cui cerca ripetutamente di liberarsi e la zia Engrasi che rappresenta il centro focale della famiglia ed il legame con il passato. Anche i luoghi sono molto caratteristici, dai boschi della piccola cittadina Elizondo, alla pasticceria di famiglia di cui spesso sembra quasi di cogliere il profumo.
Qualcuno di voi lo ha letto? Mi piacerebbe sapere le vostre impressioni!!!

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